Dramma Sacro 2025, la regia è di Andrea Traina: un racconto tra fede e arte

E’ il regista Andrea Traina a firmare quest’anno per la prima volta ufficialmente la regia del Dramma Sacro, dopo aver curato l’edizione per immagini durante la pandemia e aver raccolto, lo scorso anno, l’eredità di Walter Manfrè, scomparso a una settimana dal Venerdì Santo. Regista e autore poliedrico, Traina è tuttavia legato a questa tradizione da oltre trent’anni, avendovi offerto nel tempo importanti contributi artistici in diversi ruoli, e rappresentandone oggi una delle memorie vive più profonde. Uno degli eventi più importanti della Pasqua degli iblei, dunque, è pronto a tornare con tutto il suo carico di tradizione, di fede, di fervore.
La messa in scena che ha immaginato per questa edizione si struttura come un montaggio teatrale dal respiro cinematografico, in cui il prima e il dopo della Crocifissione si sovrappongono in un gioco di rimandi emotivi e iconografici. A fare da contrappunto poetico alle violente invettive di Misandro, emerge la voce interiore di Cristo: un uomo diviso tra amore per la terra e nostalgia del Padre, tra la consapevolezza della propria missione e lo smarrimento dinanzi alla morte.
A dare corpo e voce a questa intensa rivisitazione della Passione è un cast di grande caratura artistica, in cui si fondono il rigore della tradizione e la sensibilità contemporanea. Gaetano Aronica e Andrea Tidona, interpreti amati dal grande pubblico per le loro magistrali interpretazioni sul grande e piccolo schermo, prestano la loro intensità a figure che si muovono sul crinale tra storia e simbolo. Accanto a loro, Alessandro Romano, Luca Iacono, Giuseppe Bisogno e Vittorio Bonaccorsoincarnano con forza e umanità il conflitto centrale della Sacra Rappresentazione, mentre Tiziana Bellassai, nei panni di Maria, restituisce con straziante verità il dolore assoluto della madre. Completano il cast Maria Rita Sgarlato, Marcello Montalto, Michele Carvello e Lorenzo Pluchino, in un affresco corale di rara potenza evocativa.
Indispensabile la partecipazione di Roberta Piccilli e delle allieve della sua scuola, Artedanza Tersicore, che in alcuni momenti chiave daranno corpo alle emozioni attraverso suggestive coreografie di teatrodanza, traducendo in gesto il terrore, il tormento, la preghiera, l’attesa.
A rendere ancora più vibrante l’esperienza scenica è la componente musicale, affidata a un’orchestra di 15 elementi diretta dal Maestro Marco Cascone, autore delle musiche originali eseguite dal vivo. Le sue composizioni seguono e amplificano il flusso emotivo del racconto, accompagnando con vigore o con tenerezza i silenzi e le parole. A sublimare i momenti culminanti è la straordinaria voce solista di Fiammetta Poidomani, che si innalza come un ponte solenne tra la terra e il cielo.
L’apparato visivo si completa con la suggestione delle scenografie del Prof. Arturo Barbante e dei costumi di Debora Privitera, frutto di una raffinata ricerca simbolica che arricchisce la narrazione e ne sottolinea l’universalità e l’atemporalità.
La Sacra Rappresentazione si completerà domenica, presso la Basilica, con la Resurrectio.
“Nel solco dell’antica tradizione della Sacra Rappresentazione di Vittoria, si intrecciano quest’anno due testi di straordinaria forza espressiva: il classico Dramma Sacro del Marchese Alfonso Ricca, con il suo impianto barocco e solenne, e le Meditazioni del grande poeta Mario Luzi, composte per la Via Crucis pre-giubilare al Colosseo del 1999, alla presenza di Giovanni Paolo II – spiega Traina -. I versi di Luzi – offrono uno sguardo più intimo e lacerante: un Cristo che si spoglia progressivamente della sua divinità per immergersi nella piena oscurità dell’umano, divenendo preda del dubbio, della paura, del dolore, ma sorretto da una fede che, proprio perché messa alla prova, si rivela incrollabile”.
Nei prossimi giorni sarà comunicato il giorno della conferenza stampa di presentazione dell’evento.