Da Insieme voto contrario al bilancio: “Modesto e senza ambizione”
“Il Consiglio Comunale di Santa Croce si è chiuso con un bilancio modesto, senza ambizioni, senza investimenti strategici per il futuro della città, come ammesso dallo stesso sindaco. Un documento che cristallizza l’esistente piuttosto che proiettare Santa Croce verso un vero sviluppo, con l’unica voce di spesa rilevante rappresentata da un incremento di oltre 500.000 euro per i ricoveri protetti. Un intervento, questo, senza dubbio necessario e doveroso, ma che da solo non può rappresentare un orizzonte per la città”. Lo scrivono in una nota i consiglieri di Insieme per Santa Croce, Gaetano Riva, Alessio Mandarà e Piero Mandarà, all’indomani della seduta d’aula in cui è stato approvato – col voto contrario dei tre – il Bilancio di previsione 2025/27.
“La maggioranza ha respinto tre dei quattro emendamenti presentati da noi – dicono i consiglieri di Insieme – accettando solo quello relativo alla riduzione dell’accantonamento per i debiti di dubbia esigibilità, trasformato in mozione. Eppure avevamo presentato proposte di assoluto buonsenso, sostenibili economicamente e accompagnate da pareri tecnici favorevoli: la prima prevedeva di destinare 10 mila euro per i servizi sociali, da stornare al capitolo degli eventi culturali non prioritari e di promozione turistica, che – viceversa – sarebbe stato facile rimpinguare attraverso il contributo di sponsor o finanziamenti regionali; poi, avevamo proposto di assegnare 25 mila per il sostegno scolastico alle famiglie (15 mila per il servizio mensa e trasporto pubblico e 10 mila per attività e laboratori extrascolastici), da prelevare in parte dal capitolo tutela ambiente (che dispone di oltre 90.000 euro) e in parte dal capitolo contenziosi e spese legali. Infine avevamo suggerito di incrementare i fondi per la sicurezza, con la proposta di potenziare la Polizia Municipale. La maggioranza, però, si è trincerata dietro la solita formula del “bastevole”, rifiutando qualsiasi margine di miglioramento, anche di fronte a numeri che dimostravano il contrario”.
“L’unico momento di reale confronto ha riguardato il regolamento delle commissioni consiliari, sul quale si è trovata una sintesi grazie alla pressione esercitata dalla minoranza. Va riconosciuto il lavoro della consigliera Iacono, che ha riscritto due emendamenti, apportando le modifiche su cui si è trovata la convergenza finale. Il regolamento è stato approvato all’unanimità, introducendo una maggiore rappresentanza per i gruppi consiliari e sanzioni per chi fa ostruzionismo, compresa la possibile decadenza del presidente in caso di comportamenti dilatori. Tra i pochi punti su cui si è registrata una condivisione, c’è stata l’approvazione unanime della modifica al regolamento sui dehors”.
“In questo scenario – prosegue la nota di Insieme – spicca il ruolo della consigliera Fidone, che formalmente non appartiene alla maggioranza, ma nei fatti ne ha seguito ogni scelta senza mai discostarsi, senza mai proporre, senza mai contestare nulla. Non solo ha votato contro tutti gli emendamenti della minoranza, ma non ha sollevato obiezioni sulla modifica del regolamento consiliare, che avrebbe garantito maggiore rappresentanza anche a lei stessa”.
“Quello che emerge da questa seduta consiliare è un’amministrazione che sceglie la strada più facile: non cambiare nulla, non rischiare nulla, non investire nulla al di fuori di ciò che è già scritto nei documenti di previsione. Si potevano stanziare più risorse per il sociale? Sì, e senza tagliare servizi essenziali. Si poteva investire di più sulla sicurezza pubblica? Sì, scegliendo di rafforzare la Polizia Municipale invece della polizia privata. Si potevano destinare più fondi alle famiglie, garantendo un supporto reale? Sì, e senza nemmeno compromettere altri capitoli di bilancio. Ma la maggioranza ha preferito la via dell’inerzia, respingendo tutto per partito preso. Il bilancio approvato non ha una visione, non ha ambizioni, non ha investimenti strategici. La politica non è solo amministrare l’ordinario, ma avere il coraggio di cambiare, di rispondere ai bisogni reali della comunità, di sostenere chi è in difficoltà, di garantire sicurezza ai cittadini senza compromessi. Ma questo consiglio non ha avuto quel coraggio. Ha scelto la conservazione, l’inerzia, il rifiuto di ogni miglioramento. E Santa Croce, ancora una volta, ha perso un’occasione per crescere davvero”.