“Da qui a maggio è un attimo”. Intanto si torna a scuola. Ma quale scuola?
Mentre invano cercano di recuperare l’ultima copia dell’orario delle lezioni che è stata pubblicata, modificata e mortificata più volte – quell’orario che docenti e alunni prima e genitori poi non possono imparare a memoria una sola volta all’anno, come si faceva un tempo non troppo lontano – eccolo… mentre si crogiolano nel dubbio che probabilmente verrà nuovamente modificato per adeguarsi ad esigenze che di prassi scolastica hanno ben poco… si ricomincia e il tempo vola e non s’arresta un’ora, cantava qualcuno, un minuto (un secondo, sarebbe il caso di dire, quest’anno scolastico).
Cerchiamo di immaginare quali aule si pareranno domani davanti agli occhi di studenti e insegnanti: casette – scuola di legno, aule condivise tra ordini diversi nei locali in pieno restauro? E quando si ricomincia? Lezioni al mattina o anche al pomeriggio? E a che ora ricominciano? Hanno Appuntamento alle 07:48, alle 13,12 o alle 13,36? Per l’uscita quale imboccare? La uno, la due o la tre e dove? Magari dallo stesso portone dove si entra, dalla parte opposta oppure dalla scala di emergenza?
Dopo tanti giorni di chiusura la scuola anche a Santa Croce, aprirà le sue portee farà entrare una gaia ciurma di alunni che sono sempre più o meno felici di ricominciare. Inizieranno le lezioni e questo gli consentirà di “attraversare” i tre plessi ancora in pieno restauro tra rumori, calcinacci e attese… Le prime giornate ad ora, mentre scriviamo, sembreranno essere programmate con la stessa modalità (doppi turni in plessi in pieno restauro), ma nei giorni a seguire le aule potrebbero o meglio dovrebbero essere accolte nei prefabbricati di legno, tenuti fino ad ora ben chiusi (inizieranno a scaldarsi probabilmente a maggio!) e la leggenda narra che si tenterà di scrivere sullo schermo touch delle lavagne virtuali in dotazione per ciascuna aula, direttamente con la bacchetta magica.
Già ci sembra di vederli pure i docenti più freddolosi:quattro in fondo saranno imbacuccati in piumini col pelo lungo che non ci permetteranno di riconoscerli, mentre i più temerari apriranno comunque la finestra o meglio la porta/finestra che nel migliore dei casi non si affaccia sul muro di cinta della piazza dove una parte delle casette sono state posizionate, ma ha vista su un rifornimento di carburante (panorama decisamente alternativo e poco convenzionale per una scuola!).
Se ne uscirà mai o meglio, sarebbe il caso di dire, si entrerà mai nei prefabbricati che sono stati predisposti e annunciati da tempo per accogliere alunni e docenti? Non ci toglieremo nemmeno il pensiero e scopriremo che nessuno degli alunni si ricorda niente al rientro delle vacanze natalizie, come da prassi, nemmeno lo stesso odore di candeggina impiegata per la pulizia dei servizi igienici che usano, poco importa, riaffiora quello alla mente perché almeno quello evoca igiene e sicurezza, in tutto il quartiere generale!
Una breve sosta a casa, probabilmente, si può già prevedere da ora (spoiler!) e farebbero meglio lezione in quella porzione di scuola gestita da loro, probabilmente da un sistema di riscaldamento differente e si potrà togliere tutto quello che è legittimo togliere, pure i giubbotti dal pelo lungo! Converrà prepararsi a saltare a piedi uniti dalla gioia al momento della consegna delle casette scuola per i selfie di turno! In tutto questo, si concluderà il primo quadrimestre e probabilmente sarà bastato solo sopravvivere all’escursione termica.
Domani sarà il primo giorno verso la luce, il giorno a partire dal quale si dice “da adesso in avanti in un attimo è maggio” (ma chi ci crede?), è anche il giorno in cui ci rendiamo conto che si e’ indietro con tutto… E’ il giorno in cui alunni e docenti (ma genitori nooooo!) si alzano dicendo “non voglio andare a scuola!”. Oddio quest’anno ci sono pure i voti di educazione alla cittadinanza: a chi andranno i migliori e all’amministrazione spettano pure? E quali obiettivi valuteranno? Promesse inattese e traguardi opportunamente predisposti di chi ha amministrato il paese precedentemente?
Buon 2025 a tutti, anche a quelli che fanno finta che va tutto bene e non fanno domande sul rientro a scuola, ma sono pronti a scattare l’ennesimo selfie di circostanza e sorridere fino al completamento dei lavori.
(firmata da una nostra lettrice)