Pasticcio sull’elezione dei revisori dei conti. Insieme abbandona l’aula
Il Consiglio comunale di Santa Croce, con otto voti favorevoli, ha annullato la precedente deliberazione del 30 settembre, avente ad oggetto “Elezioni del Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2024/27” e preso atto del nuovo sorteggio delle tre figure (e cinque supplenti) che si è tenuto ieri sera per riparare a un “mero errore materiale” (è questa la definizione affidata alla proposta deliberativa degli uffici del II Dipartimento) avvenuto a monte. E cioè l’esclusione di un professionista dall’elenco dei 269 ammessi al sorteggio, oltre che “l’errata modalità di svolgimento del sorteggio (…) mediante estrazione dei nominativi con lista casuale e numerazione crescente, in luogo della corretta modalità di estrazione con ordine casuale”, con il risultato di penalizzare “gli aspiranti revisori che si trovano nelle posizioni alte dell’elenco, i quali non hanno avuto alcuna chance di rientrare tra i revisori titolari”.
Una doppia svista stigmatizzata dall’opposizione, che ha abbandonato l’aula prima del voto finale e imputato all’Amministrazione delle precise responsabilità sul controllo degli atti: “Il gruppo Insieme per Santa Croce – si legge in una nota – desidera chiarire che la decisione di lasciare l’aula è un segno di protesta e non una mancanza di rispetto. Abbiamo dimostrato collaborazione, quando necessario, e abbiamo approvato le azioni di questa maggioranza quando andavano nella direzione del bene comune. Tuttavia, questa volta siamo costernati dalla superficialità dimostrata nella gestione di un atto che potremmo definire routinario, cercando addirittura di attribuire al consiglio la responsabilità di un “mero” errore che i consiglieri non potevano conoscere”.
“Per semplificare – continua la nota dei consiglieri Gaetano Riva, Alessio Mandarà e Piero Mandarà – come si sarebbe potuto procedere ad un nuovo sorteggio senza conoscere le osservazioni inviate via PEC dai revisori esclusi, “fidandosi” degli uffici per poi attribuire al Consiglio la colpa e la responsabilità di un eventuale “mero” errore? Come si può non riconoscere la responsabilità politica, seppur indiretta? Come si può non tenere conto delle possibili ripercussioni che un pasticcio di questo tipo può avere sulla collettività? E se il TAR ordinasse una sospensiva? E se un giudice riconoscesse ai revisori esclusi un danno risarcibile? E se ci fossero ulteriori “errori” nel modus operandi?”.
“Non possiamo avallare la superficialità, né accettare il fatto che non si sia data notizia con tempestività ai consiglieri del vizio, così come lo stesso presidente del consiglio afferma quando dice di averne avuto conoscenza solo 5 giorni dopo. Perché non subito? E perché noi consiglieri lo abbiamo dovuto apprendere in via ufficiosa e non ufficiale? Problemi con le PEC? Ci siamo abituati. Così come siamo abituati alla convocazione di consigli urgenti per docce e parcheggi a pagamento, mentre per un atto così grave si è atteso 22 giorni. Per questi e molti altri motivi – dicono ancora i tre consiglieri – abbiamo preferito non assumerci la responsabilità di avallare un modo di procedere che, fino a prova contraria, appare essere superficiale ed approssimativo, così come avvenuto per il regolamento Tari che riportava un refuso grossolano, citando il comune di Piana Degli Albanesi piuttosto che di Santa Croce Camerina, un errore ad oggi non più corretto”.
L’ultima bacchettata è rivolta al vicesindaco, autore di “interventi puerili che hanno superato la soglia del ridicolo. Invece prendiamo atto delle scuse di Sindaco e uffici. Di fatto si tratta di un’ammissione di colpe, relegando poi al Consiglio la responsabilità di riparare. È l’Amministrazione – conclude Insieme per Santa Croce – a decidere gli standard qualitativi e la distribuzione di responsabilità e carichi di lavoro. Al sindaco la scelta di alzare il livello o essere complice di simili magre figure”.