Rissa mortale a Santa Croce, carcere confermato per sette tunisini
Il Tribunale del Riesame di Catania ha confermato le ordinanze di custodia cautelare in carcere per tutti i soggetti coinvolti nella rissa nel corso della quale, il 7 settembre scorso a Santa Croce Camerina nel Ragusano, è stato ucciso il 21enne Mohamed Anwer Debic, nato in Tunisia. Gli indagati nel procedimento sono sette.
Tutto sarebbe partito da un alterco tra due persone: una volta partito un pugno, si sarebbe passati a impugnare coltelli, catene e machete. Per uno dei due fratelli di 22 e 26 anni, per i quali la Procura ipotizzava l’omicidio aggravato in concorso, il Riesame ha invece annullato l’ordinanza limitatamente all’omicidio. Per il 26enne, difeso dall’avvocato Enrico Platania del Foro di Ragusa, resta valida l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la rissa aggravata ma per il Riesame viene meno il concorso in omicidio. Debic è stato raggiunto da un colpo al petto, inferto con un corpo contundente ed è morto in pochi minuti.
Nella partecipazione alla rissa aggravata che è elemento comune a tutti gli indagati, ci sono anche degli altri reati contestati ai singoli. Sempre nel corso di quella rissa, un 28enne avrebbe ferito il 22enne – presunto omicida – alla schiena e ad una mano: per il 28enne l’ipotesi formulata dalla Procura è quella del tentato omicidio. C’è poi un 36enne che deve invece rispondere di lesioni personali aggravate per avere preso a colpi di catena un coetaneo, ferendolo alla testa.