Il Pd in pressing sull’acqua pubblica: “Chiarezza su gestione economica”
“Non solo luci e Palline…”. E’ questo il titolo, provocatorio, di un post pubblicato su Facebook dal Pd di Santa Croce Camerina (con una foto dell’Albero di Piazza Vittorio Emanuele II a corredo). I dem tornano a chiedere lumi sull’acqua pubblica, che il mese scorso – tramite la prima fattura emessa da Iblea Acque – è sbarcata nel nostro comune dopo oltre vent’anni di gestione privata (con Mediale Srl). “Fermo restando che l’acqua a gestione pubblica per noi è un valore assoluto, rivendicando l’opportunità e la convenienza delle scelte del passato che ha consentito la costruzione di infrastrutture fondamentali (rete idrica e fognaria) altrimenti difficilmente realizzabili – scrive il Partito Democratico – adesso si apre una nuova era piena di incognite e noi non siamo disposti a rischiare che i cittadini possano pagare costi elevati per la evidente difficoltà, già più volte segnalata, della attuale società di gestione dell’acqua. Per questi motivi siamo attivi nella valutazione della stessa gestione e sulla compatibilità con le spese che si dovranno produrre per la manutenzione e il funzionamento”.
“Il nostro primo interlocutore come cittadini di Santa Croce è ovviamente il Sindaco socio e fondatore insieme a tutti gli altri Sindaci dell’Ati idrico, consorzio di tutti i comuni per la gestione dell’acqua. L’Ati idrico per espressa previsione di legge ha affidato la gestione dell’acqua “in house” ad Iblea Acque spa, scelta coraggiosa considerate numerose difficoltà dovute alla costituzione di detta società e del capitale ad essa devoluto. Proprio nell’intento di capire come funzionerà in futuro la società Iblea Acque poniamo al sindaco le seguenti domande:
– In considerazione che Iblea Acque ha provveduto a emettere le prime bollette di pagamento riguardanti il 3° trimestre 2023, si chiede di sapere se la ditta Mediale, che ha emesso le bollette nei primi sei mesi dell’anno 2023 quale tariffe ha applicato, se quelle degli anni precedenti al 2023 o quelle indicate dall’ARERA. La domanda è posta in considerazione del fatto che fino al dicembre 2022 oltre al servizio idrico la Mediale fatturava anche per le opere eseguite nella fascia costiera per rete idrica e fognaria.
– La ditta Mediale provvederà a restituire la cauzione a suo tempo versata ed eventualmente quale modulistica i cittadini devono compilare per chiederla?
– Atteso che la tariffa di ambito è di euro 1.68, come essa come verrà realmente applicata considerata la diversità in cui versano i 12 comuni della provincia?
– L’importo delle spese, per eventuali opere di sistemazione della rete idrica e fognaria, nei comuni che allo stato attuale sono deficitari e non hanno nemmeno i contatori, ricadrà anche sui cittadini residenti dei comuni dove tali opere sono state eseguite?
– Iblea Acque società di diritto privato a gestione pubblica non potrà avere profitti ma al netto del ricavo delle bollette dove attingerà i finanziamenti? In assenza di finanziamenti si ricorrerà ad aumenti di capitale sociale chiesto ai Comuni?
– E’ intenzione di Iblea Acque provvedere ad adeguare gli impianti di depurazione alle accresciute esigenze determinate dall’aumento dei residenti? Se si, con quali finanziamenti?
– Esiste un tariffario per gli interventi di manutenzione su reti idriche e fognarie?
– Nei comuni, in assenza di contatori, dove si è pagato solo un canone idrico l’anno verranno installati i contatori per uniformare tutti i comuni e dunque si abbasserà la tariffa dei comuni nei quali già esistono i contatori?
– La società possiede mezzi e personale proprio per gli interventi di manutenzione oppure deve ricorrere a ditte esterne con costi notevoli per i comuni?”.
Le domande, che da mesi giungono da più fronti, pretendono uno sforzo di chiarezza che, allo stato attuale, nessuno garantisce. Intervenendo al Consiglio comunale di Ragusa, l’Amministratore di Iblea Acque, ing. Franco Poidomani, ha annunciato che dei dieci milioni fatturati, Iblea ne ha incassati soltanto un paio. “Come si vede – conclude la nota del Pd – la gestione pubblica dell’acqua è sottoposta a numerose difficoltà e se non si vuole far fallire questo storico traguardo ci deve essere chiarezza soprattutto sulla gestione economica, altrimenti sospettiamo che questa scelta era solo modo per dimostrare che la gestione pubblica non è adatta né produttiva e che si debba ritornare alla gestione privata stavolta senza necessità alcuna considerato che le infrastrutture del nostro comune sono state già realizzate; in questo caso la responsabilità sarebbe tutta politica con grave danno per i cittadini che adesso beneficiano di qualche abbassamento di tariffa come fumo negli occhi per poi trovarsi di nuovo con bollette salate emesse dal privato, ovviamente noi auspichiamo che tutti i dubbi vengano risolti e confidiamo nell’impegno del sindaco a tutela dei cittadini di S. Croce”.