Mandarà: “Tentativo patetico e superficiale per assolvere Iblea Acque”
“Quello del sindaco di Santa Croce è un patetico tentativo per nascondere le numerose criticità di Iblea Acque. Non basta comparare due bollette a caso per convincere della bontà dell’operazione. Questo significa buttare fumo negli occhi ai cittadini”. Lo dice Piero Mandarà, consigliere comunale di Insieme per Santa Croce. Che precisa: “Se si dovesse pagare meno, sarei il primo a felicitarmi. Anch’io sono un contribuente, e su questo tema ho condotto una battaglia politica senza esclusione di colpi. Su una cosa, però, sono d’accordo col sindaco: è necessario privilegiare l’interesse esclusivo dei nostri concittadini. Noi ci proviamo fin dal primo giorno: se pretendere chiarezza vuol dire “strumentalizzare”, allora mi compiaccio di aver acceso i riflettori su una questione così controversa”.
In riferimento al post di Dimartino sui social, per Mandarà “emerge subito un elemento poco chiaro: cioè l’accostamento fra una bolletta di Mediale riferita al primo quadrimestre 2023 e una bolletta di Iblea Acque calcolata, invece, sul terzo trimestre dell’anno. La differenza non è banale. Inoltre, va precisato che quello indicato nella bolletta di Iblea Acque è un acconto con stima dei consumi e non ha nulla a che vedere con i consumi effettivi che verranno definiti a conguaglio, anche in base alle fasce e ai componenti del nucleo familiare. La tariffa proposta da Iblea Acque che – per inciso – deve anche poter garantire l’equilibrio economico-finanziario della società, non sembra tenere conto degli investimenti previsti, i cui costi potrebbero ricadere sulle utenze domestiche. Un altro dettaglio che il primo cittadino omette, in maniera quasi scientifica, è che è il risparmio sui costi di ammortamento – sostenuti per 15 anni dai santacrocesi – sarebbero venuti meno alla scadenza del contratto con Mediale e non dipendono direttamente da Iblea Acque, né dalla lungimiranza amministrativa del sindaco”.
“Abbiamo sempre detto – spiega Mandarà – che il nostro obiettivo è l’acqua pubblica. Il sottoscritto ha votato, e lo rivendica, l’Atto costitutivo e lo Statuto di Iblea Acque, ma di fronte all’emergere delle prime anomalie era assolutamente necessario, nel ruolo di consiglieri comunali, esercitare un’azione di controllo sull’operato dei Comuni, alcuni dei quali inadempienti, e chiedere i dovuti chiarimenti sulla trasparenza degli atti, sulla gestione e manutenzione delle reti idriche, sui costi complessivi e sui finanziamenti a cui attingere per la sopravvivenza di una società a capitale interamente pubblico. Questo non significa “ostacolare” alcun passaggio, ma fare l’interesse della collettività. Sostenere il contrario è disonesto. Inoltre il sindaco può stare sereno: non ci sfiora nemmeno l’idea di appuntarci medaglie al petto o partecipare a feste e cerimonie. Ci ha già pensato abbondantemente la sua Amministrazione”.
“Se Dimartino volesse davvero tutelare i cittadini/consumatori di Santa Croce – conclude Mandarà – potrebbe scendere in campo direttamente e pretendere da Mediale la restituzione del deposito cauzionale di euro 46,98 previsto a fine contratto. Sarebbe un’occasione irripetibile per far parlare i fatti, anziché far squillare le trombe”.