Servizio idrico, i nodi vengono al pettine. “No all’ennesimo carrozzone”
“Non vorremmo ritrovarci di fronte all’ennesimo carrozzone clientelare e a una gestione “perversa” del Servizio idrico integrato. I santacrocesi non lo meritano”. Così, in una nota, i quattro consiglieri di Insieme per Santa Croce, che non si dicono “per nulla sorpresi dalle ultime vicende di cronaca che hanno investito, a mezzo stampa, la Iblea Acque Spa. Già in passato – spiegano Gaetano Riva, Alessio Mandarà, Eva Fidone e Piero Mandarà – avevamo sollevato dubbi in Consiglio comunale, invitando i soci azionisti – ovverosia i dodici sindaci della provincia –, e in particolar modo l’Amministrazione comunale di Santa Croce, ad approfondire meglio alcune questioni per noi irrinunciabili: a partire dalla trasparenza degli atti relativi alla determinazione delle nuove tariffe idriche, senza dimenticare le procedure amministrative in materia di reclutamento e assunzione di personale e le due anticipazioni di cassa da parte del Comune, per una cifra superiore a 57 mila euro, propedeutiche al pagamento degli stipendi di undici dipendenti ex Mediale. Non perché non fosse giusto e sacrosanto venire incontro ai lavoratori, ma perché appare strano che una società pubblica, ancorché in assenza di fatturazione, non goda di un euro di capitale nemmeno per la retribuzione dei lavoratori”.
In riferimento alle vicende d’attualità, “è preoccupante la scarsa pubblicità ottenuta dalla procedura di selezione pubblica relativa all’assunzione di quattro unità di personale, che ha visto la partecipazione di “appena” nove candidati – dicono i consiglieri –. Tanto più il reclutamento, in alcuni comuni, di amministrativi, pulizieri, manutentori e addetti al trasporto, in attesa delle vere assunzioni, circa 200, come promesso dall’Amministratore unico della società. Malgrado le rassicurazioni fornite in una apposita riunione del comitato per il controllo analogo, che ha dato mandato al Comune di Ragusa di svolgere tutte le verifiche giuridiche e burocratiche utili a chiarire le questioni recentemente emerse, come gruppo di opposizione, nell’esercizio dell’attività legata all’espletamento del mandato, chiediamo un confronto con l’Amministrazione comunale di Santa Croce: l’obiettivo è avere tutta la documentazione inerente le procedure adottate dalla Iblea Acqua Spa e dal suo Amministratore unico, verificare la piena regolarità degli atti e informare i cittadini sulle opportunità politiche di alcune scelte, nonché sulla deficitaria comunicazione istituzionale e sulla trasparenza amministrativa adottata in questa prima fase di gestione pubblica”.
“A parte il sindaco Giaquinta (Giarratana) in qualità di Presidente della Assemblea Territoriale Idrica di Ragusa, nessuno dei suoi “colleghi” ha assunto una posizione chiara su questa imbarazzante questione che li coinvolge, in quanto soci di Iblea Acque che, è bene ricordarlo, è al 100 per cento pubblica. Al netto dell’esposto del consigliere Mauro a Ragusa e delle inchieste di alcuni organi di stampa, ciò che ci stupisce davvero è l’indifferenza di molti cittadini, che a breve – magari con la prima fatturazione da parte del neo gestore – potrebbero pagare un prezzo molto alto a questo caos amministrativo. Speriamo, ovviamente, di no. Ma abbiamo già sperimentato in passato, coi vari Ato (Rifiuti, Idrici ecc), esempi di gestione fallimentare, aumento indiscriminato delle tariffe, servizi scadenti, scarsa tutela dell’ambiente e pessima gestione del personale. In conclusione, esigeremmo un segnale anche dal sindaco di Santa Croce, giacché il suo partito di riferimento, Fratelli d’Italia, ha già avanzato in altri comuni interrogazioni consiliari e iniziative utili a fare chiarezza. Un appello alla trasparenza non è mai di troppo”.