Il sindaco difende la propria indennità e si scaglia su quella altrui
“La delibera di giunta del 18 agosto dà mandato agli uffici di adeguarsi semplicemente alla nuova regola di legge. Di certo, non si può pensare che si faccia il sindaco per soldi, con tutto il rispetto per l’indennità percepita”. Così il sindaco di Santa Croce, Peppe Dimartino, rispetto alle dichiarazioni degli esponenti di minoranza di questi ultimi giorni. “E’ chiaro ed evidente, che il polverone alzato da certa opposizione è strumentale e fazioso: per correttezza, sarebbe stato giusto dire che questo provvedimento ha interessato tutti i sindaci d’Italia e non di certo solo quello del Comune di Santa Croce. In maniera particolare, mi riferisco all’intervento di un consigliere di minoranza che da Presidente del Consiglio, nel 2017, ha provveduto ad adeguare la propria indennità, allora di certo senza nessun problema o senza alcuna proposta alternativa nei confronti delle fasce più deboli. Quello stesso consigliere che oggi, stranamente, di tutto questo ne fa una battaglia, o meglio dire l’ennesima sterile polemica. Ancora più paradossale appare l’intervento del Partito Democratico di Santa Croce che forse, volutamente, ignora che questa battaglia sugli aumenti delle indennità è stata portata avanti da sindaci dello stesso partito quali il Presidente ANCI Antonio De Caro, sindaco di Bari, ed il Presidente Anci Sicilia, Paolo Amenta. Senza contare che anche colleghi sindaci della provincia di Ragusa, sempre appartenenti al Partito Democratico, hanno adottato lo stesso provvedimento. Nonostante l’atteggiamento dell’opposizione continua a non promettere nulla di costruttivo, il mio auspicio rimane quello che si possa raggiungere un più alto dialogo e confronto politico, nel rispetto della città e dei cittadini, mettendo fine a questi comportamenti strumentali e con un unico scopo: denigrare o peggio ancora esporre al pubblico ludibrio l’avversario politico”.
A stretto giro di posta, però, arriva la controreplica di Piero Mandarà, già presidente del Consiglio dal 2017 al 2022, che pubblica il cedolino delle ultime due indennità percepite da presidente del civico consesso: “Mio malgrado mi vedo obbligato a rispondere al Sindaco, il quale ha nuovamente perso una buona occasione per tacere. Rispetto all’affermazione secondo cui nel 2017, il sottoscritto “avrebbe provveduto ad adeguare la propria indennità, allora di certo senza nessun problema o senza alcuna proposta alternativa nei confronti delle fasce più deboli”, voglio mettere a conoscenza il sindaco e qualche suo collaboratore smemorato che il sottoscritto non ha mai avanzato richiesta di adeguamento di indennità. La mia indennità di presidente è stata determinata da una delibera, la n. 111 del 18/12/2017, relativa all’entrata in vigore della nuova disciplina dettata in materia dalla legge regionale n.11/2015, in cui la misura massima delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza è determinata ai sensi del decreto del Ministero dell’Interno n. 119/2000. Per essere pratici: negli ultimi due mesi di mandato da presidente del Consiglio, così come comprovato dal mandato di emissione del comune, ha percepito la somma di euro 891,72, al netto, che corrispondono a euro 445,86 mensili”.