Servizio idrico: il Comune anticipa i soldi, ma Iblea Acque resta bloccata
La giunta di Santa Croce Camerina proporrà al Consiglio comunale di anticipare la somma di 28 mila euro ad Iblea Acque Srl, il nuovo gestore idrico, per corrispondere gli stipendi a undici lavoratori precedentemente impiegati con Mediale. La cifra, stando alla proposta deliberativa dell’Amministrazione comunale, verrà restituita entro il 31 dicembre con l’addebito degli interessi maturati.
Ma la notizia è un’altra, ed emerge dal documento pubblicato all’Albo pretorio in data odierna: nonostante lo sgombero di Mediale il 31 maggio scorso, e la sentenza del Tar, che ha legittimato l’ordinanza dirigenziale, la ditta catanese “non ha ancora consegnato all’Ente né i contratti degli utenti del Servizio idrico e fognario, né il ruolo degli utenti completo dei recapiti e delle matricole dei contatori e delle letture dei consumi al 31 maggio 2023”, la cui consegna era invece prevista per il 20 maggio. Motivo per il quale, allo stato attuale, Iblea Acque “è impossibilitata a emettere fatture per le utenze ricadenti nel territorio di Santa Croce Camerina”.
L’ultima fatturazione, emessa da Mediale senza alcun aggiornamento tariffario (i costi propinati all’utenza, nonostante le promesse fossero altre, sono quelli deliberati dal Consiglio comunale nel 2019), riguardava i primi quattro mesi dell’anno. Qualsiasi restituzione, sotto forma di eventuale conguaglio, andrà contestata a Mediale. Che però non risponde neanche al Comune. Figurarsi a un semplice cittadino. La saga continua e sbrogliare la matassa è quasi impossibile.
In più risuona l’allarme del Pd, che qualche settimana fa aveva incontrato il presidente dell’Ati Idrico, Bartolo Giaquinta: “Ci viene detto che la tariffa unica media di ambito consortile è di euro 1.68, e non solo, nessuna risposta ci è stata fornita per quanto riguarda le cauzioni già versate a Mediale, il fondo di garanzia per le perdite d’acqua dovute a guasti, su chi grava il finanziamento delle infrastrutture che mancano in altri comuni della provincia, se occorre versare un’altra cauzione a seguito di nuovo contratto, se e quando ci sarà un conguaglio delle tariffe pagate in più dal 31.03.23, e tanto altro ancora. Ci sembra che nulla è chiaro e che a pagare di più saranno sempre i cittadini utenti”.