Il Comune ordina lo sfratto di Mediale: “O interviene la Forza pubblica”
Il Comune di Santa Croce ordina alla Mediale di sloggiare. Lo “sfratto” avverrà non più tardi di mercoledì mattina alle 9, come si evince da un’ordinanza dirigenziale dello scorso 26 maggio, in cui si ripercorre il contenzioso che ha portato una prima e una seconda volta alla proroga tecnica con la ditta catanese che dal ’99 si occupa della gestione del servizio idrico integrato e che, dallo scorso 31 dicembre, avrebbe dovuto consegnare l’impianto per il passaggio di consegne con Iblea Acque, società in house dell’Ati di Ragusa.
Il passaggio di consegne non c’è mai stato. La collaborazione nemmeno. Non è bastata una riunione convocata dal Prefetto per far cedere i privati. Che qualche giorno fa hanno ricevuto l’ultimatum dagli uffici, i quali ordinano “alla società Mediale s.r.l. (…) l’immediato sgombero e rilascio, in favore del proprietario/avente diritto Comune di Santa Croce Camerina, delle opere, delle strutture, delle reti e degli impianti inerenti il Servizio Idrico Integrato”. Al contempo l’avverte che “ove la stessa, occupante sine titulo, non provveda spontaneamente per come sopra intimato, sarà cura dell’Ente procedere, senza ulteriore avviso ed in via coattiva, all’immissione nel giuridico possesso e nella materiale disponibilità del compendio sopra indicato indicando, sin d’ora ed allo scopo, la data del 31/05/2023 h. 9.00 con inizio delle relative operazione presso la Residenza Municipale in Santa Croce Camerina e loro prosecuzione, occorrendo, presso i vari siti ove sono ubicate le infrastrutture”.
“In tale ipotesi – si legge nel testo dell’ordinanza – le operazioni di sgombero e rilascio verranno eseguite con l’ausilio della Forza Pubblica e di personale specializzato anche in assenza di persone delegate dall’occupante, tramite apertura coattiva di eventuali porte di ingresso e sostituzione delle relative serrature, previa rimozione di beni mobili contenuti in loco che saranno sottoposti ad inventario e custoditi altrove con addebito dei relativi costi all’occupante e senza assunzione, da parte dell’Ente, di alcuna responsabilità in ordine a qualunque oggetto ivi abbandonato”.
Il documento redatto dal dirigente del III Dipartimento, arch. Gaudenzio Occhipinti, prevede, infine, una diffida a Mediale “dall’interrompere l’erogazione all’utenza del pubblico servizio allo stato di fatto fornito” e “dall’interrompere i contratti di fornitura di energia elettrica attualmente attivi a servizio degli impianti per cui è intimazione di riconsegna, con espresso impegno dell’Ente a rifondere, in favore della medesima e dietro documentata rendicontazione, i costi all’uopo sostenuti”. La guerra va avanti, anche se quello di mercoledì potrebbe rappresentare davvero l’ultimo episodio. Martedì se ne discuterà anche nell’ambito del Consiglio comunale, dato che il sindaco dovrà rispondere a una interrogazione presentata dai consiglieri Riva e Mandarà.
“Speriamo ancora che Mediale possa consegnare gli impianti in maniera consensuale – dice Dimartino – e che quindi non ci costringa a questo intervento. Abbiamo cercato un dialogo con l’azienda, che anche su invito di sua eccellenza il prefetto aveva mostrato disponibilità a non continuare con comportamenti che a nostro avviso risultano a dir poco incomprensibili, ma fino a questo momento non abbiamo avuto purtroppo riscontro positivo”.