Il sindaco getta acqua sul fuoco: “Si è trattato solo di un equivoco”
“Mi corre l’obbligo di fornire alcune precisazioni a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal delegato locale dell’Anpi, Manlio La Ciura, relativamente al presunto rifiuto che questa amministrazione avrebbe opposto a fronte della richiesta di intervento avanzata dallo stesso La Ciura nel corso della manifestazione del 25 aprile”. Così il sindaco di Santa Croce, Peppe Dimartino, ha replicato sui social a Manlio La Ciura, esponente dell’ANPI, a proposito della sua esclusione dal cerimoniale del 25 Aprile. “In occasione della ricorrenza – ha spiegato il sindaco – abbiamo avuto cura di invitare per tempo svariate Associazioni presenti sul territorio, tra le quali anche l’Anpi. Ciò al fine di mettere chiunque volesse nelle condizioni di presentare, tramite gli appositi canali istituzionali dell’ente, qualsiasi richiesta di partecipazione attiva e/o intervento, consentendo così all’Assessore di riferimento di organizzare e concertare con i vari partecipanti le relative tempistiche e la cronologia degli interventi”.
“Questa Amministrazione – prosegue Dimartino – ha pertanto accolto con piacere la tempestiva conferma, seppur trasmessa per le vie brevi, della partecipazione dell’Anpi alla cerimonia, non intendendo, purtuttavia, che vi fosse alcuna volontà da parte dell’Associazione di contribuire in maniera attiva alla commemorazione. Nostro malgrado, soltanto a pochi minuti dall’avvio del corteo celebrativo, La Ciura ha palesato la volontà di prendere parola, così mettendo in difficoltà – auspico involontariamente – tanto il cerimoniere quanto l’intera amministrazione. Si esprime quindi sentita amarezza per l’evidente equivoco occorso, rinnovando la stima e la considerazione che questa amministrazione rivolge alla Associazione nazionale partigiani italiani, alla quale peraltro è stato reso pubblicamente merito e onore in seno al discorso celebrativo del Presidente del Consiglio Comunale”.
La Ciura ha infine replicato: “Ho appreso con favore, come delegato locale dell’Anpi, la precisazione del Sindaco, aggiungendo che non era intenzione dell’Anpi mettere in difficoltà l’organizzazione della cerimonia ma è stata prassi degli anni passati chiedere la parola per non più di 3 minuti al momento del turno degli oratori, proprio per mettere in risalto il ruolo dei Partigiani nel giorno del 25 Aprile; per il carattere particolare della ricorrenza sarebbe stato opportuno che l’Anpi fosse anche invitata, oltre che a partecipare, anche a parlare, e proprio perché il Presidente del Consiglio Comunale ha dato atto del ruolo della Resistenza nei vari contesti e nella sua complessità, appare oltremodo contraddittorio il rifiuto, sebbene a richiesta non espressa in anticipo, di una testimonianza di pochi minuti che non avrebbe sconvolto il cerimoniale. Tuttavia l’Anpi prende atto delle affermazioni autorevoli del Sindaco e si augura che tali equivoci o incidenti non si verifichino più evitandoli attraverso la collaborazione tra le parti e il riconoscimento reciproco dei ruoli”.