Salta intervento dell’Anpi al 25 Aprile. “Niente modifiche al protocollo”
È possibile immaginare che alla festa di liberazione dal nazifascismo non venga consentito al rappresentante dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi) di intervenire durante la cerimonia? Evidentemente, quest’anno, lo era. La denuncia arriva da Manlio La Ciura, che postando una foto scattata nel 2021 a piazza Unità d’Italia, sede del Monumento ai Caduti, ha sottolineato l’accaduto: “Oggi non è stato consentito al rappresentante dell’Anpi di parlare, ma noi resistiamo e cantiamo bella ciao!”, ha scritto La Ciura. Il motivo? Non era possibile “stravolgere” il protocollo, secondo il rappresentante dell’ANPI.
L’episodio non è passato inosservato agli occhi di Piero Mandarà, consigliere comunale d’opposizione, presente alla cerimonia organizzata dal Comune: “Tutta la mia solidarietà a La Ciura. Esprimo incredulità e rammarico di fronte a un atto d’indifferenza e scortesia che mai ci saremmo aspettati. Il primo cittadino – continua Mandarà – ha deciso che non era necessario né evidentemente opportuno che l’Anpi – che rappresenta i partigiani, ovvero coloro che hanno combattuto la Resistenza – potesse avere voce nella giornata che per definizione lo prevede. Il 25 aprile non può diventare una semplice commemorazione, ma deve portare con sé una speranza di futuro. La speranza di rimanere sempre un Paese libero e democratico, senza restrizioni di pensiero e di parola, così come previsto dall’art. 21 della Costituzione. E magari applicando ai protocolli un po’ di flessibilità in più”.