Approvato progetto di fattibilità: a Santa Croce una Casa della Comunità
La Direzione strategica dell’ASP di Ragusa ha approvato in linea amministrativa i progetti di fattibilità tecnico-economica relativi agli interventi di realizzazione di tre Ospedali e otto Case della Comunità, finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6. I tre Ospedali di Comunità, il cui obiettivo è il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia attraverso l’erogazione di servizi a bassa intensità clinica, sorgeranno a Ragusa, Comiso e Scicli. Le Case della Comunità, invece, saranno dislocate nel resto della provincia: il finanziamento previsto per la struttura di Santa Croce ammonta a 783 mila euro. All’Agenzia Invitalia S.p.A., in qualità di Centrale di committenza, spetta la pubblicazione dei relativi bandi per l’affidamento dei successi livelli di progettazione ed esecuzione dei lavori. Per la realizzazione delle opere c’è tempo fino al 2026.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal consigliere comunale di ‘Insieme per Santa Croce’, Piero Mandarà: “La struttura sorgerà nell’attuale Poliambulatorio attraverso la ristrutturazione dei locali, che verranno adeguati per consentire un’assistenza integrata e potenziata con una completa presa in carico dei bisogni multidisciplinari e multiprofessionali dei pazienti”. I servizi erogati dall’ASP saranno dunque concentrati in un unico luogo. “La Casa di comunità – sottolinea Mandarà – sarà il punto di riferimento assistenziale per la popolazione, il cuore delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Dopo la pandemia, il messaggio è arrivato forte e chiaro: la sanità va riformata, aggiornata e ripensata a partire dalla prossimità. Le case di comunità hanno proprio questo obiettivo, con l’aggiunta di evitare il sovraccarico delle strutture di pronto soccorso. L’obiettivo è agire su più fronti, da una parte diminuendo la pressione dei soccorsi rapidi, dall’altra aumentando il controllo sanitario locale e garantendo un più facile accesso a diagnosi e cure preventive”.
“Quella di Santa Croce – continua Mandarà – sarà una struttura territoriale in cui lavoreranno medici, pediatri, infermieri, psicologi, operatori sociali, personale amministrativo, secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Ci saranno anche specialisti come il logopedista, il fisioterapista, il dietista, il tecnico della riabilitazione e l’assistente sociale, ma quando necessario anche il cardiologo, lo pneumologo o il diabetologo. Qui i cittadini potranno ottenere oltre alla classica visita medica anche servizi diagnostici primari per monitorare le proprie condizioni di salute, un servizio utile soprattutto per quei pazienti cronici che potranno accedere ad apparecchiature come ecografi, elettrocardiografi, retinografi, oct, spirometri. Ci sarà anche un punto per i prelievi e per gli screening, oltre che per le vaccinazioni. Qui si potranno trovare anche i servizi classici di prenotazione di visite e ricoveri (il Cup) e si potrà far attivare l’assistenza direttamente a casa, oppure si potrà beneficiare dei nuovi servizi di telemedicina oltre che dei servizi rivolti alla salute mentale, alle dipendenze o all’assistenza sociale. La figura chiave – conclude Mandarà – sarà l’Infermiere di Famiglia che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche, diventerà il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia e in Comunità”.
La Casa di Comunità Spoke di Santa Croce Camerina prevederà quindi i seguenti servizi:
– Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Continuita Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e socio sanitarie);
– Presenza medica e infermieristica almeno H 12 – 6 giorni su 7;
– Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario;
– Punto prelievi;
– Alcuni servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, pneumologia, diabetologia, ecc.);
– Servizi di prevenzione e promozione della salute con l’Infermiere di Famiglia o di Comunita (IFoC) e ambulatori infermieristici per la gestione integrata della cronicità;
– Programmi di screening;
– Collegamento con la Casa di Comunità Hub di riferimento;
– Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale;