Le luminarie di Sant’Antonio riaccendono tradizione e solidarietà
Il lungo periodo intercorrente fra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, nella religione romana arcaica, era costellato da numerose cerimonie il cui fine ultimo era quello di purificare uomini, animali e campi, propiziando gli dei affinché questi favorissero il nuovo corso della natura. Nella nostra piccola comunità, tutti conoscono il significato più recente di questa festa, così importante per un’economia rurale dove la salvaguardia della salute e del benessere degli animali era fondamentale per assicurarsi il pane quotidiano; pochi, forse, ne conoscono le radici più antiche e profonde, che, attraversando storia e memoria della recente civiltà contadina, si ricollegano direttamente ad antichi culti pagani e celtici.
Uno degli attributi iconografici di Sant’Antonio è il fuoco, che ha una funzione purificatrice e dal quale discende la tradizione di accendere falò la sera prima della festa. Quindi il 16 gennaio alle 18.30, nel piazzale della solidarietà a Santa Croce, con Avis di Santa Croce Camerina, andrà in scena la classica luminaria di Sant’Antonio Abate. Organizzata dal Comune di Santa Croce Camerina assieme a tutti gli amici che si sono offerti per mantenere viva la tradizione, e approfittarne anche per dare il proprio contributo alla raccolta fondi per Salvatore Girlando.