Senza controlli mirati anche questa ordinanza diventa un palliativo
Vietato vendere bevande alcoliche da asporto in determinate fasce orarie, compresa la domenica. Dal divieto è esclusa la somministrazione negli esercizi pubblici effettuata al banco o al tavolo all’interno dei locali e negli spazi esterni in concessione. Fin qui i fatti amministrativi di cui abbiamo già scritto e che sono stati decisi contro la movida molesta dal sindaco Peppe Dimartino.
Il senso dell’ordinanza è quello di vietare la vendita di alcolici ai clienti che poi, bottiglie in mano, girovagano per tutto il centro cittadino, con le spiacevolissime conseguenze note a tutti e che risultano ingestibili nonostante le rassicurazioni che, di volta in volta, vengono pronunciate dagli organi preposti. Quello che non è chiaro ai più sono le conseguenze per chi non rispetta l’ordinanza. Il compito di far osservare l’ordinanza è affidato solo al corpo di Polizia municipale o anche ad altri? Chi ha anche la facoltà di sequestrare le bevande alcoliche detenute illegittimamente?
Osserviamo, inoltre, come altre misure ed interventi non sono stati mai messi in campo dal Comune in questi mesi, nonostante l’acceso dibattito intorno all’argomento, e l’evidente stato di degrado di vie e piazze che esclude molti santacrocesi dal condurre una vita sociale attiva. Per limitare il degrado, soprattutto attorno al centro del paese, senza dimenticare le zone balneari di Punta Secca, Punta Braccetto e Casuzze abbandonate al loro destino, come intende intervenire questa amministrazione? Il coro dei cittadini è unanime: come fare per implementare la presenza delle forze dell’ordine e intensificare il passaggio per il territorio, di pattuglie della Polizia, a tutela della sicurezza?
Senza controlli adeguati, infatti, anche questa ordinanza è solo un palliativo, perché non sarebbe faccenda nuova quella che si fanno le leggi senza farle rispettare. Si ripete da anni e i problemi purtroppo persistono.