Agnello: “Attacchi infondati”. Riva: “La sua è speculazione politica”
Definisce quelli della minoranza “attacchi infondati”, e prova a smarcarsi: “Questo consiglio comunale è stato convocato in tempi congrui per garantire l’opportunità di adeguare il regolamento edilizio regionale alle esigenze del nostro territorio”. Il presidente del civico consesso, Luca Agnello, torna sulla polemica che ha animato l’inizio della seduta di martedì sera, quando i quattro componenti di Insieme per Santa Croce hanno abbandonato l’aula per protesta. “In questi primi mesi di mandato ho scelto di non entrare nel merito delle polemiche politiche, spesso aspre e a tratti volgari, proprio per il rispetto del ruolo che ho l’onere di ricoprire – scrive Agnello nella sua nota -. Tuttavia gli attacchi infondati della minoranza all’esercizio della mia funzione impongono una riflessione ferma e chiara”.
E qui partono i chiarimenti: “I tempi minimi e massimi di convocazione dei consigli comunali sono stabiliti dalla legge e la documentazione deve essere a disposizione dei consiglieri entro 72 ore dalla seduta. Compito del Presidente è garantire che vengano rispettati i tempi ritenuti evidentemente congrui dal legislatore affinché ogni consigliere possa svolgere il proprio ruolo. Le proposte per il Consiglio da parte dell’Amministrazione si concretizzano attraverso delibere di Giunta; solo dopo i consiglieri comunali esercitano le loro scelte, col filtro della conferenza dei capigruppo o direttamente in Consiglio comunale, organo preposto alla discussione e alle proposte. Così è accaduto ed è istituzionalmente impensabile chiedere al presidente di discutere coi consiglieri di scelte dell’Amministrazione non ancora formalizzate. Ciò comporterebbe una indebita ingerenza e promiscuità di ruoli a cui evidentemente era abituato qualche consigliere di minoranza”.
Agnello, in riferimento alla seduta di ieri, ci tiene a precisare che “sono stati messi a disposizione di ciascun consigliere tutti gli strumenti per poter discutere gli argomenti all’odg, tutti di alto interesse collettivo, inclusa la disponibilità dei tecnici alla conferenza dei capigruppo disertata con irriguardosa arroganza dall’opposizione. Ogni polemica quindi appare strumentale soprattutto se si decide di disertare l’aula consiliare, luogo preposto alla discussione anche aspra e decisa ma legittima secondo i principi della democrazia. La credibilità di un’idea o anche di una critica – è la chiosa di Agnello – non si misura fuggendo dalla discussione ma dal coraggio e dai contenuti che porti al confronto anche quando non hai la forza dei numeri dalla tua parte, altrimenti o non vali niente tu o non vale niente la tua idea”.
A dare un’altra versione dei fatti, però, è il capogruppo di Insieme per Santa Croce, Gaetano Riva: “Nella misura in cui la conferenza dei capigruppo viene convocata a posteriori rispetto alla convocazione del Consiglio comunale e non si ha il tempo di variare i punti all’ordine del giorno né di visionare i documenti allegati, non ha senso incontrarsi per prendere un caffè e apprendere che tutto è già stato fatto. Variazioni di bilancio e regolamenti – precisa Riva – richiedono tempo per una seria e puntuale analisi. Poiché non si ravvisavano i caratteri dell’urgenza, il presidente del Consiglio avrebbe avuto tutto il tempo per invertire l’operato: ovvero inviare la documentazione, dare un tempo congruo per l’analisi e le valutazioni del caso, e infine indire la conferenza dei capigruppo per stabilire insieme i punti all’ordine del giorno, eventuali proposte migliorative e giorno e ora del Consiglio comunale. Questa sarebbe stata la vera apertura: il resto è solo speculazione politica”.