Lavoro senza dignità. Così anni di conquiste diventano carta straccia
Siamo ancora nell’epoca del caporalato e dello sfruttamento del lavoro. Un operaio di una nota azienda locale si licenzia perché lavora per 12 ore ed è assunto con ingaggio per due ore e, in barba al contratto nazionale del settore, vi è un accordo in nero per un salario che non ha ricevuto per quanto pattuito. Questa epoca è simile al XIX secolo, in cui i lavoratori erano ricattati e trattati come merce.
Dov’è lo Stato? Dov’è il sindacato? Queste aziende poi si fregiano del titolo di sponsor per le società sportive sborsando centinaia di migliaia di euro, fregandosene della dignità umana, facendo al contempo dell’illecito e dello sfruttamento l’unica regola della loro esistenza, magari evadendo le tasse. Fin quando i cittadini e tutti i lavoratori non si ribelleranno a questi sistemi di organizzazione del lavoro, non ci sarà futuro per i contratti nazionali, conquista di anni di lotte sindacali, che saranno solo carta straccia e i lavoratori rimarranno con un salario da fame e senza tutele.
(Questa è la lettera del sig. Guccione, che si assume le responsabilità di quanto riportato. Il nostro giornale, perseguendo lo spirito della libertà di espressione e in assenza di riferimenti precisi nei confronti di gruppi e/o persone, si limita ad ospitarla – P.M.)