Consiglio: il parcheggio di P.Secca affidato a terzi. Scontro sulle fumarole
Il Consiglio comunale di Santa Croce, col voto favorevole degli otto consiglieri della lista ‘Cambia Verso’, ha deciso di dare in concessione a terzi il servizio di sosta a pagamento per i 154 stalli destinati alle ‘strisce blu’ e per il nuovo parcheggio prospiciente a corso Mediterraneo, che l’Amministrazione acquisito fino al 30 settembre dietro il corrispettivo di 18 mila euro. Rispondendo a un question time del gruppo di opposizione, il sindaco Peppe Dimartino ha spiegato che la scelta non è avvenuta mediante una procedura comparata, “non esistendo alcun obbligo”, ma rispetta tuttavia alcuni criteri come “la trasparenza e l’economicità”.
Lo stesso terreno, negli anni scorsi, era stato affittato dal Comune a molto meno. La prima volta, nel 2007, l’Amministrazione Schembari sborsò 3.400 euro. A seguire la cifra si attestò fra 6 e 7 mila euro. Anche se l’ultimo parametro di riferimento dell’attuale giunta, che giudica “congruo” il prezzo, risale all’Amministrazione Barone, quando il canone di locazione gravò sulle casse del Comune per 9 mila euro: “Ma l’estensione dell’area – ha spiegato Dimartino – era di circa il 40% in meno”. “La scelta di esternalizzare il servizio – ha aggiunto il primo cittadino – è dovuta a una questione di tempistica, ma anche per non gravare sull’organico di polizia municipale e per garantire ristoro alle casse del Comune”.
Dai banchi dell’opposizione, e in modo particolare da Piero Mandarà, si erano levate una serie di domande dopo aver analizzato la relazione illustrativa della dottoressa La Rosa, capo del V Dipartimento Polizia Municipale, a proposito della stima della concessione (che ammonta a 80 mila euro) e della percentuale d’introito garantita al Comune sugli incassi. “La stima di 80 mila euro – ha spiegato la comandante La Rosa – dipende dagli importi dell’anno precedente, cioè dal numero di multe elevate” dai vigili urbani. Mentre la percentuale d’incasso per l’ente non è stata ancora calcolata: avverrà in un secondo tempo, mediante una trattativa “al rialzo” con la società che affidataria del servizio.
Ma la parte saliente del Consiglio ha riguardato l’imposizione delle tariffe che “l’Amministrazione ha stabilito a monte” senza attendere che venisse ultimata la procedura per l’affidamento dell’incarico. Per il capogruppo di Insieme per Santa Croce, Gaetano Riva, “mancano i presupposti di utilità pubblica e di equità e giustizia sociale. Prima di far pagare anche l’aria che respiriamo, rendiamo Punta Secca una città attrattiva sotto il profilo turistico”. Riva inoltre ha evidenziato la disparità fra parcheggi a pagamento e parcheggi liberi: i primi, considerati gli stalli blu e la nuova area di sosta temporanea, saranno 654. Quelli liberi, calcolando il parcheggio area Conad e le strisce bianche all’interno della borgata, superano di poco le 500 unità. La comandante La Rosa, però, ha ribadito che in termini di legge “vanno considerati solo gli spazi adibiti alla sosta lungo la pubblica via”, escludendo dal calcolo i mega parcheggi. Non cambia, però, l’esito della riflessione. Al momento del voto, ribadendo la propria contrarietà, i consiglieri di Insieme per Santa Croce hanno abbandonato l’aula in segno di protesta.
Nella parte finale della seduta, la maggioranza ha bocciato una mozione del gruppo di minoranza, che impegnava l’amministrazione a un’azione di contrasto contro le fumarole, attivando un’azione di “sorveglianza con i droni, atte a rilevare la flagranza di reato e l’area interessata nonché i responsabili dei roghi e di eventuali altre condotte illecite ed utilizzando il corpo di Tutela del Territorio della protezione civile nelle ore notturne statisticamente più rilevanti”; con l’invito “ad adottare tutte quelle forme di controllo periodico e sistematico da parte delle forze dell’ordine, in particolare della Polizia Municipale, nelle suddette aree”, oltre a “verificare ed applicare la sussistenza di convenzioni con il COREPLA e la possibilità di coinvolgere ulteriori enti/associazioni e/o consorzi di bonifica al fine di attuare altre all’opera di repressione anche una efficace opera di prevenzione”.
Riva ha puntato forte sul concetto di prevenzione: “Non ci si può fermare soltanto alla repressione. Propongo di istituire un numero di pronto intervento, come avviene per gli incendi boschivi, al fine di segnalare la presenza di fumarole”. Cambia Verso, affidandosi al capogruppo Micieli, ha scelto diversamente: “Abbiamo ritenuto di non votare favorevolmente perché l’amministrazione si è impegnata in tal senso già dal 15 giugno, peraltro con risultati positivi – è stata la motivazione affidata a un comunicato stampa – Infine, votare favorevolmente la mozione sulle fumarole avrebbe sminuito l’encomiabile servizio di prevenzione e repressione già svolto dai volontari di gruppo di protezione civile comunale, dall’ufficio tecnico comunale e dagli agenti di P.M.. Stranisce, come a neanche un mese dall’ insediamento di questa amministrazione il gruppo di opposizione si prodighi, solo ora, a sollevare problematiche e criticità già presenti da anni sul territorio. Rimaniamo comunque consapevoli che tale argomento meriti la massima attenzione e impegno da parte dell’amministrazione”.
Da parte sua, l’opposizione ribadisce alcuni aspetti della vicenda: “Questa maggioranza ha imparato molto in fretta a mistificare la realtà – scrivono Gaetano Riva, Alessio Mandarà, Eva Fidone e Piero Mandarà -. La mozione sulle fumarole, infatti, non intendeva sminuire il servizio svolto dai volontari del gruppo di Protezione civile, dall’ufficio tecnico comunale e dagli agenti di polizia municipale; bensì integrare l’attività di repressione con una altrettanto dignitosa attività di prevenzione, vero deterrente all’accensione delle fumarole e agli effetti che esse determinano sull’ambiente e sulla salute delle persone. Chi tenta di distorcere il nostro messaggio, o non ha letto la mozione oppure agisce in malafede. Ciò che stranisce davvero – rilanciano i consiglieri di Insieme per Santa Croce – è il silenzio dell’Amministrazione, in primis del sindaco e dell’assessore al ramo, di fronte alla nostra proposta. Teniamo a precisare, inoltre, che la nostra posizione critica sul costo dei parcheggi, alla luce delle spiegazioni lacunose fornite in aula da sindaco e uffici, esce rafforzata: così come emerge dal piano tariffario dell’Amministrazione, non si tiene conto di alcuni criteri di buonsenso quali la pubblica utilità, l’equità e la giustizia sociale che siano in grado di giustificare l’esborso fino a un massimo di 8 euro al giorno. Tanto più risulta indegna la proporzione fra il numero di parcheggi liberi (circa 500) e a pagamento (quasi 700) nella borgata. Un conto è cercare di ristorare le casse del Comune con nuove entrate; un altro è lucrare sulla pelle dei villeggianti che frequentano la fascia costiera. Il sindaco e la giunta ha scelto questa seconda opzione che noi non condividiamo”.