In c.da Spinazza discarica a cielo aperto. Ma la mozione viene bocciata
II Consiglio comunale di Santa Croce Camerina, con 8 astenuti, ha respinto la mozione presentata dal gruppo d’opposizione ‘Insieme per Santa Croce’ (leggi qui le motivazioni), che chiedeva la bonifica della discarica a cielo aperto di c.da Spinazza, dove svettano “mobilio, frigoriferi, televisori. Ma anche scarti di lavorazioni edili, imballaggi, bidoni di vernice, lastre in eternit, pneumatici e carcasse animali”. Il report fotografico allegato alla mozione fa riferimento alla strada comunale Aretusa, meglio nota come “trazzera Pirtusa”, alla periferia di Santa Croce Camerina. C’è pure un cartello che indica la presenza della videosorveglianza, evidentemente inattiva.
Il gruppo d’opposizione ‘Insieme per Santa Croce’, composto dai consiglieri Gaetano Riva, Piero Mandarà, Alessio Mandarà ed Eva Fidone, ha presentato una mozione, inserita all’ordine del giorno, che impegna l’Amministrazione comunale “ad installare apparecchiature (impianti di videosorveglianza) atte a rilevare l’accesso all’area interessata e lo sversamento, in essa, di rifiuti in molti casi pericolosi, anche al fine monitorare e di individuare i responsabili delle condotte illecite”; ma anche “ad adottare tutte quelle forme di controllo periodico e sistematico da parte delle Forze dell’Ordine” e “determinare con urgenza, condizioni amministrative, tecnico-giuridiche e sanitarie al fine di provvedere tempestivamente alla completa bonifica di tutta la superficie interessata, compresa una derattizzazione e pulizia dell’area”.
Come si legge nel testo della mozione, “la discarica non ha alcun tipo di elemento separatore rispetto alla strada principale che, pertanto, risulta accessibile a tutti, divenendo così anche fonte di pericolo per chiunque vi si avvicini”; inoltre, “secondo quanto riferito dai residenti intervenuti, in occasione di eventi meteorici di forte intensità, i rifiuti si riversano nella strada in oggetto per essere trascinati a valle fino alla foce del Torrente San Giovanni e quindi, in mare aperto, divenendo fonte di inquinamento anche delle acque”. Urge un intervento immediato.