Doveva vincere la democrazia. Ma resterà soltanto l’eco di un bullo
Avrei voluto scrivere di ieri come una giornata magica, dove la democrazia, la civiltà, la partecipazione, l’educazione, incontrano le aspettative della città tutta. Avrei voluto scrivere che Santa Croce finalmente cambia verso, che una brezza fresca lambisce il nostro paese, ma non potrà essere così. Ieri molti di noi attaccati alla diretta (grazie) Facebook durante il primo Consiglio Comunale, abbiamo assistito attoniti e increduli, proprio nel giorno della festa, nel giorno in cui il civico consesso si insedia e si presenta alla città, abbiamo assistito alla débâcle più eclatante e indecorosa delle pagine di Santa Croce. Dopo i rituali scambi di auguri e applausi, un tale ha esordito con modi spiccioli, a mo’ di sberleffo, quasi da bullettino, contro un consigliere di opposizione e una testata giornalistica che non ha fatto altro che riportare un’istanza dell’opposizione. Ci mancava solo la frase finale del tipo ‘Attia tu a prossima vota rimmillu a quattru uocci!’.
Sì, modi spiccioli, grezzi, fuori dal contesto, inappropriati, bulleschi, che forse – ma da noi deprecati comunque – sono consoni a una casa circondariale quando si è al di fuori delle sbarre, magari con un manganello in mano. Non nella casa dei cittadini che in ogni suo muro grida Forma e Rispetto. Che pena non poterti applaudire, ma guardare la buccia di banana che giace sul mio tavolo.