Parla l’avvocato di Farina: “La vittima non è il dipendente comunale”
In coerenza con la politica di trasparenza del nostro giornale, e in ottemperanza all’articolo 8 della legge n.47/1948, si provvede a riportare integralmente la nota ricevuta dall’avvocato Rosalia Giudice, nella qualità di legale del dott. Gaetano Farina e del sig. Mirco Farina.
“Egr. Direttore,
in nome e nell’interesse del dott. Gaetano Farina e del Sig. Mirco Farina, avendone ricevuto espresso mandato professionale, occorre che, sulla scorta dell’art. 8, comma IV, della L. 47/1948, e, successive modificazioni, l’articolo pubblicato sul giornale on line “Santa Croce Web” da Ella diretto, venga rettificato inserendo i seguenti chiarimenti:
Il giorno 25 maggio 2022, verso le ore dodici e cinquanta circa, il Dott. Gaetano Farina chiedeva al geometra dell’Ufficio Tecnico del Comune informazioni circa il cantiere, ubicato in Santa Croce Camerina, via Giacomo Matteotti, finalizzato alla realizzazione di un canale di gronda, in particolare, chiedeva chiarimenti circa la durata delle opere, stante la chiusura da più settimane della predetta via cittadina.
Si precisa, altresì, che il Dott. Farina Gaetano rappresentava che il cantiere sta procurando perdite economiche rilevanti a tutti i commercianti, già provati dal periodo Covid appena trascorso. Ma non solo, i lavori edili stanno procedendo a rilento, il che desta non poche preoccupazioni a seguito dell’interruzione totale della viabilità dell’importante arteria del centro, con gravi ricadute economiche sulle attività commerciali (peraltro, non è nota la durata dell’interruzione stradale).
A quel punto, inopinatamente, il Responsabile dell’opera per il Comune di Santa Croce con fare aggressivo si avvicinava al Dottore Farina Gaetano, proferendo espressioni minacciose a distanza ravvicinata dal volto del seguente tenore: “Iu t’hai dari du timpulati”, ciò alla presenza di testimoni.
All’udire una simile reazione l’ignaro utente si allontanava per evitare il peggio e chiedeva al di lui figlio di verificare presso l’Ufficio Tecnico del Comune lo stato dei lavori e degli atti relativi. Si precisa, infatti, che la predetta aggressione è avvenuta in prossimità del cantiere, ovverosia sulla pubblica via. Il prosieguo, invece, è avvenuto all’ingresso del Palazzo del Comune, dove l’utente è stato minacciato e provocato con espressioni del seguente tenore: “Chia t’hia dari macari a tia due timpulati!?!”, sì determinando l’innescarsi della reazione.
Appare chiaro che questa costituisce la doverosa premessa di quanto occorso.
Ne consegue che la premessa stessa è quanto mai necessaria per l’esatta ricostruzione dei fatti e per esercitare con rigore il diritto di cronaca, viceversa, qualora la notizia dei fatti occorsi venga riportata in modo parziale e/o fuorviante, sì come nell’articolo diffuso e richiamato in oggetto, la stessa rischia di divenire diffamatoria, se è vero com’è vero che la vittima non è il dipendente, come si afferma in seno allo stesso (si precisa che l’aggredito è stato refertato presso il Pronto Soccorso in conseguenza del trauma).
Ne consegue che, in mancanza di controllo e verifica, la propalazione di notizie, anche solo parziali, non deve sopprimere il dubbio sulla veridicità delle fonti e non è scriminata dal diritto di cronaca”.
avv. Rosalia Giudice