Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica
L’ottava votazione è quella buona: il palermitano Sergio Mattarella è di nuovo presidente della Repubblica. E’ stato (ri)eletto dal parlamento in seduta comune a larghissima maggioranza. L’unico partito a defilarsi ufficialmente è Fratelli d’Italia, che ha puntato sul magistrato Carlo Nordio. Anche Nino Di Matteo e Silvio Berlusconi hanno portato a casa qualche scheda nell’ultimo scrutinio. A comunicare l’esito del voto a Mattarella saranno in questi minuti i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati.
Il secondo settennato di Mattarella si aprirà mercoledì con il giuramento. E potrebbe durare anche meno, se il Capo dello Stato decidesse di seguire le orme del suo predecessore, Giorgio Napolitano, e dimettersi all’indomani delle elezioni Politiche, in programma fra un anno. Al momento, però, l’ex esponente della Dc non ha potuto (e voluto) dire ‘no’ al pressing esasperato dei partiti, che al termine di una settimana poco decorosa sotto il profilo istituzionale, hanno dovuto ripiegare sull’usato sicuro, pur garantendo al diretto interessato che non si trattava certo di un ripiego.
Mattarella aveva dichiarato più volte la propria indisponibilità a essere rieletto, ma gli è bastato osservare l’emergenza in atto, il parlamento bloccato, i partiti litigiosi, per decidere di compiere un altro sacrificio. Il presidente, che in questi giorni era impegnato col trasloco nella nuova casa acquistata ai Parioli, ha ricevuto le delegazioni dei capigruppo e dei presidenti di Regione nel primo pomeriggio, e ha dato loro la disponibilità a giocare una seconda mano: “Avevo altri piani, ma se serve ci sono. Farò del mio meglio”, ha confidato ai presenti. Dopo aver spiegato a Draghi, a margine di un incontro istituzionale avvenuto stamattina, che “il parlamento è sovrano”.
Al netto della sconfitta della politica – che in queste ore si spella le mani, come avvenuto nel 2013, per salutare la conferma del “miglior presidente possibile”, talvolta rivendicando la paternità della proposta – va rilevato il ruolo del premier in carica, Mario Draghi, vero tessitore del rientro di Mattarella nel palazzo dei Papi. Si è giocata una partita a ruoli invertiti rispetto allo scorso anno, quando fu proprio Mattarella ad affidare a Draghi le chiavi del governo per evitare di andare a elezioni anticipate in piena pandemia. Ora, in un certo senso, il favore è stato ricambiato. I due potranno lavorare in tandem almeno per un altro anno (sempre che il governo non vada incontro a scossoni) con l’obiettivo di regalare stabilità al Paese e imporre un lifting alla politica, che dopo aver fornito un’immagine imbarazzante di se stessa, dovrà rimboccarsi le maniche e riacquisire un minimo di credibilità nel Paese.