La “santacruciarità” di questo sindaco è una medaglia. Di latta
Ecco come rispondo a chi dice che scrivo baggianate nelle mie “favole”.
Molti possono non condividere i miei editoriali, ma a un più attento lettore non può sfuggire l’attendibilità delle mie “favole”. Detto questo concentriamoci sulla notizia che ha fatto scalpore (?) e che fa canticchiare in piazza “il Piave mormorò, passa lo straniero”, con riferimento al nuovo assessore “straniero”. Non mi soffermerò su dettagli privati per definire la “santacruciarità” del tizio in questione. A tal proposito mi viene in mente un simpaticissimo pezzo del film “Green card” dove l’ispettore dell’ufficio immigrazione chiedeva al malcapitato “Da quanto tempo abita qui? In maniera assidua o solo nei weekend ? Con o sine amore uxorio?”.
Accantoniamo la commedia e concentriamoci sul pezzo, spogliando la notizia da tutti i vari proclami e messaggi promozionali, e atteniamoci a quanto accaduto. E’ innegabile che Fratelli d’Italia abbia usato a suo favore la disponibilità del sindaco a imbarcare di tutto e di più per fortificarsi e assicurarsi dei voti in più per potersi ricandidare. E’ irrilevante, al momento, come FdI l’abbia fatto, se abbandonando il tavolo di concertazione del centro-destra o cos’altro. L’ha fatto e basta. Come si dice in gergo affaristico di colui che è riuscito a piazzare bene il proprio prodotto: si è “venduto” bene. Invece invito a riflettere sulla disperazione di un sindaco che ha imparata a memoria e ripassato per tutta la settimana la filastrocca del “Paolo, ma quanti anni bisogna vivere qui per essere santacruciaru?” per poter giustificare ciò che ha fatto. Quanto può essere disperato un sindaco che per avere il favore di qualche voto in più e dare prova della sua attendibilità decide di “accompagnare alla porta” senza batter ciglio (usare parole come dismettere, accantonare, sbarazzarsi sarebbe troppo forte?) un santacruciaru, un consigliere quindi voluto dal popolo, un suo fedele assessore, per far posto e solo per 4 mesi, a questo signore?
Questa sua (del sindaco) prova di attendibilità, è una prova che pesa e peserà più di un macigno su di lui, perché costretto a dare la sua parola in ostaggio a questi “soccorritori”. Non voglio mettere alla gogna Fratelli d’Italia, non me la sento, solo perché si sono comportati da sperti che hanno preso al volo un passaggio gratis su una diligenza lanciata a tutta velocità, senza sottoporsi al giudizio (per adesso) elettorale scavalcando e scalzando tutto e tutti. Ma è il caso di ricordare a questo sindaco il vecchio adagio cu t’abbrazza t’affuca? E’ il caso di ricordargli che questa operazione ha chiesto l’eliminazione di un figlio stimato di Santa Croce e che di questo la città chiederà conto e ragione?
Voglio anche ricordare che tutto ciò ha isolato FdI (per sua scelta) dalla coalizione e rende ogni futura collaborazione difficile se non impossibile. A questo punto, lasciatemi sperare che i fatti futuri mi diano torto e che non si tratti di nanismo politico avallato dal bisogno di visibilità per accrescere il consenso. Lasciatemi sperare che questa sia la più grande mandrakata che porti Fratelli d’Italia agli onori della politica santacrocese. Auguri e buon lavoro, assessore!
Da Santa Cruz è tutto, per adesso.