Panarello, altra condanna: 2 anni per aver calunniato Andrea Stival
Nuova condanna per Veronica Panarello, che sta già scontando una condanna a 30 anni per l’omicidio del figlio Lorys, avvenuto nel 2014 a Santa Croce. Il giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti, nelle scorse ore ha riconosciuto la Panarello colpevole di calunnia nei confronti del suocero Andrea Stival, che lei stessa aveva chiamato in correità per l’omicidio. La donna ora dovrà scontare altri due 2 anni di reclusione.
Dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, il giudice ha stabilito a suo carico anche il pagamento di 24 mila euro di risarcimento danni a favore di Andrea Stival e ha condannato la Panarello al pagamento delle spese processuali. Una sentenza che era stata richiesta sia dal pm che dalla parte civile alla luce delle risultanze investigative e processuali emerse dal processo principale sulla morte del piccolo Lorys. La posizione di Andrea Stival, nonno paterno del bimbo, era stata archiviata dopo le prime accuse della donna, visto che l’uomo è risultato assolutamente estraneo al delitto.
Veronica Panarello, che oggi ha seguito l’udienza finale in collegamento dal carcere di Novara dove è rinchiusa, aveva continuato ad accusare il suocero anche dopo la condanna definitiva e persino durante il processo per calunnia. “Lui era con me e c’erano due persone che lo avevano salutato. Perché non è stata mai analizzata questa cosa?” aveva ripetuto anche nell’aprile scorso durante la prima udienza, accusando gli inquirenti di aver ignorato alcune prove che lei stessa aveva fornito e che incastrerebbero l’uomo. Parole che hanno causato “un danno inquantificabile perché hanno leso l’onorabilità di Andrea Stival con insinuazioni cavalcate anche da leoni da tastiera nei confronti dei quali ci sono procedimenti aperti” ha dichiarato il legale dell’uomo.