Il sindaco Barone si autoassolve: “Il Consiglio danneggia la città”
“Premetto che non ho alcuna intenzione di fare lezioni di politica nei confronti della maggior parte dei consiglieri comunali votati dai miei concittadini; tutte persone adulte e vaccinate ed in alcuni casi esponenti politici di lungo corso con anni di esperienza alle spalle. Credo però sia corretto informare la cittadinanza quanto accaduto ieri sera durante la civica assise”. Inizia così la nota del sindaco di Santa Croce Camerina, Giovanni Barone, in riferimento alla seduta di ieri del Consiglio comunale. “Che il Sindaco non abbia una maggioranza in consiglio comunale, ormai è un dato oggettivo – conferma Barone -. E la conferma arriva dagli atti discussi in aula, spesso e quasi sempre con voto contrario. Accetto la critica, il voto contrario, ma bloccare un’attività amministrativa, richiama il buon senso di tutti”.
Il sindaco spiega di riferirsi a due delibere (tecniche) ben precise: la presa d’atto da parte del consiglio comunale del PEF (piano economico finanziario) sulla gestione dei rifiuti del 2020, giunto direttamente dall’ATO Ambiente; e il regolamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico.
“La mancata approvazione del PEF da parte della civica assise, che, ribadisco, doveva solo prenderne atto (per far tornare alla SRR il documento per essere successivamente pubblicato), potrebbe in futuro non abbassare le tariffe per lo smaltimento dell’immondizia per l’anno 2021. Non votando il documento, tra le altre cose, non potremo abbassare la tariffa della spazzatura – spiega Barone -. Si trattava solo di una presa d’atto da parte del consiglio comunale per un atto non preparato dal Sindaco, bensì dalla SRR. Purtroppo il consiglio comunale ha preso una cantonata e a pagare saranno ancora una volta i contribuenti”. Inoltre, “bocciando il regolamento, che ricordo essere materia del consiglio comunale, è come se avessero bocciato loro stessi. Il consiglio che boccia se stesso, proprio perché i regolamenti sono espressione dalla civica assise. E’ la giunta comunale che li propone al consiglio per il successivo dibattimento in aula. Anche in questo caso la proposta non è arrivava dal Sindaco, bensì dall’ufficio economico finanziario del Comune. Non prendendo in considerazione il documento della TOSAP, significa nel prossimo bilancio non sarà possibile inserire gli introiti della tassa per l’occupazione del suolo pubblico, facendo perdere alle casse comunali circa 150 mila euro per il 2021. Inoltre, cosa ancor più grave, il Comune non potrà concedere, a tutte le attività commerciali che lo chiederanno, il suolo pubblico”.
“Questo consiglio comunale, pur di screditare l’amministrazione, sta creando una serie di problematiche alla città e alle attività commerciali che invece andrebbero evitate a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Un fatto gravissimo e inspiegabile – chiosa il primo cittadino -. Mi auguro per la città che le due delibere sopra citate, quando verranno ripresentate in consiglio comunale, verranno deliberate. I consiglieri comunali sono stati eletti per ‘servire’ i cittadini che hanno posto in loro la propria fiducia politica-amministrativa. Non approvando le due delibere non fanno un servizio al paese, anzi creano un danno economico. L’unica preoccupazione del Sindaco è servire fino in fonda la città, per cui è stato eletto”.