Condono fiscale e contributi per i consumi: così le imprese ripartono
Quasi due ore di confronto, in un padiglione della Baia dei Coralli, a Punta Braccetto, per chiedere alla politica di muoversi. Alcuni imprenditori, di cui s’è fatto portavoce l’ex assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Santa Croce, Filippo Frasca, hanno incontrato la deputazione nazionale dei Cinque Stelle – presenti il senatore Pino Pisani e la presidente della commissione Affari Sociali alla Camera, Maria Lucia Lorefice – e i rappresentanti dell’Ars: Giorgio Assenza (Diventerà Bellissima), Orazio Ragusa (Lega), Stefania Campo (M5s) e Nello Dipasquale (Partito Democratico). I mondi presenti (ristoratori, strutture ricettive, camping) hanno presentato un documento unitario, chiedendo interventi immediati per contrastare gli effetti della pandemia: e hanno riproposto un tema su tutti, ossia il proprio “no” alla zona rossa su tutto il territorio nazionale, perché se applicata in “maniere indistinta e indiscriminata” finisce col danneggiare tutti. Il secondo punto è la richiesta un “tavolo territoriale per l’economia” presieduto da sua eccellenza il Prefetto, in cui si decidono le sorti del territorio: un modo per decentrare il potere rispetto ai Dpcm nazionali e “responsabilizzare i territori”.
Ma ci sono parecchie questioni inerenti l’economia, a partire dall’eliminazione delle restrizioni “del numero di utenti ai tavoli di bar e ristoranti” allargando la platea “ad ambiti sociali omogenei più ampi che con moderazione, in autodisciplina, si sono controllati e protetti”; poi c’è anche il condono fiscale “per le piccole imprese e attività in capo a persona fisica, azzerando il debito col fisco fino al 31 marzo”. Alla deputazione nazionale inoltre, sono stati richiesti “trasferimenti aggiuntivi vincolati ai comuni con fondo di solidarietà negativo” e di sbloccare i fondi ex Insicem in capo ai Liberi Consorzi, che vanno trasferiti ai Comuni a fondo perduto. Inoltre è stato richiesto un contributo per gli affitti, e per i consumi di energia elettrica nei periodi di chiusura. I rappresentanti di questo comitato spontaneo hanno proposto, inoltre, che la Regione si faccia carico di creare un apposito capitolo di spesa per affiancare i comuni che ne hanno già previsto uno per contribuire al pagamento delle imposte locali (Tarsu e acqua); e chiedono inoltre il rimborso delle spese contabili e di consulenza, il rimborso degli oneri previdenziali per gli anni 2020 e 2021, oltre alla moratoria dei prestiti e dei tassi d’interesse.
La deputata Lorefice ha illustrato tutti i provvedimenti adottati dal governo Conte, soprattutto in tema di ristori, per venire incontro alle categorie produttive, mentre Giorgio Assenza ha riposto le proprie speranze sulla Finanziaria in via d’approvazione, pur ricordando la bontà di alcuni provvedimenti come il Bonus Sicilia e See Sicily, il bando rivolto agli operatori del turismo (che sarà riaperto a marzo), gli unici già erogati dalla Regione. Da parte di Stefania Campo grande disponibilità all’ascolto: “Se si apre un’attività non la facciamo richiudere. Non bisogna tornare indietro – ha sottolineato la deputata regionale dei Cinque Stelle – o rischiamo di far chiudere anche quelli che hanno resistito. Questo è l’impegno che ci si deve assumere a tutti i livelli”. Dipasquale, molto critico con la maggioranza di governo a Palermo, ha chiesto “una riduzione dei tributi per l’anno in corso e l’individuazione di una forma di ristori sul mancato guadagno. Non ci sono leggi che ci impediscono di farlo a livello regionale”. L’onorevole Ragusa ha ribadito l’impegno della commissione Attività produttive, di cui è presidente, per dare senso compiuto a tutte le proposte. Basterà?