Nove mila euro alla Pro Loco per gestire la biblioteca: “Spesa inutile”
Con una delibera di giunta del 29 dicembre 2020, l’Amministrazione comunale ha affidato all’associazione Pro Loco Kamarinense il progetto relativo alla gestione della biblioteca comunale Giovanni Verga. Costo dell’operazione: 9 mila euro. L’obiettivo dell’Amministrazione, come emerge dal testo della delibera, è l’avvio di un progetto sperimentale per “rendere la biblioteca un luogo di formazione, dove poter acquisire conoscenze e valori, ovvero, un centro di promozione culturale, di aggregazione e di integrazione sociale”. La biblioteca, in seguito dell’esplosione della pandemia, è rimasta chiusa parecchi mesi a causa del pensionamento del bibliotecario e per la fine del servizio civile, assicurando tuttavia l’apertura della sala conferenze. Nella proposta di delibera, il sindaco Barone specifica che l’accordo con la Pro Loco è giunto al termine di “diversi incontri ed interlocuzioni”, spiegando che la stessa si è dichiarata “disponibile a collaborare”.
Ma i “modi” dell’affidamento hanno suscitato polemica. Questa mattina è stata protocollata un’interrogazione urgente a risposta scritta da parte dei due consiglieri di Ripartiamo Insieme, Piero Mandarà e Antonella Galuppi. I quali “invitano e diffidano la Giunta a provvedere, immediatamente, alla revoca e/o all’annullamento in autotutela della propria deliberazione, in quanto ‘palesemente viziata da irregolarità e mancanza di trasparenza’”. Secondo Mandarà e Galuppi, infatti, l’affidamento è avvenuto senza che “nessun avviso pubblico di indagine di mercato, per la manifestazione di interesse e di individuazione delle associazioni locali (con finalità culturali) da invitare” sia “stato messo a bando dall’Amministrazione comunale”, e senza “che nessuna istanza per la gestione della Biblioteca” fosse “pervenuta all’attenzione del Comune di Santa Croce Camerina, né lo stesso Comune aveva manifestato, precedentemente, intenzione di affidarne a qualcuno la gestione”.
Inoltre i due consiglieri evidenziano “che a decorrere dal 08/02/2021 saranno attivati dal Comune due progetti finanziati dal Ministero per le politiche Giovanili, del Servizio Civile Universale, con la presenza di n° 24 volontari, che potrebbero essere, parzialmente, impiegati nella gestione ordinaria della Biblioteca comunale” (senza nessun esborso di denaro pubblico) e “che nel corso dell’ultimo anno l’affidamento e la gestione ordinaria dei locali della Biblioteca è stata curata in modo volontario, scrupoloso e impeccabile dalla Società Santacrocese di Storia Patria”.
Nelle ultime ore la vicenda ha suscitato la reazione di Partito Democratico e Articolo Uno: “La Biblioteca comunale compie un anno. Un anno che è chiusa – si legge sui social – È probabilmente l’unico caso in Italia, il capolavoro di un sindaco che chiude la biblioteca del proprio comune. A dire il vero, martedì scorso, forse per scongiurare questo compleanno, il primo cittadino si è inventato una delibera con cui dà in gestione l’immobile ad un’associazione: la Pro-Loco. Peccato che i rappresentanti di quest’associazione e, a dire il vero, anche di altre associazioni un po’ più “vivaci”, non sappiano niente, né del fatto in sé né delle clausole e condizioni, almeno così dicono”. Il consigliere Cappello, in tal senso, ha presentato una mozione per chiedere al sindaco di ritirare la delibera e coinvolgere il Consiglio comunale nella condivisione di “una proposta efficiente” per la gestione della biblioteca.
Sul tema è intervenuto anche Luca Agnello, capogruppo di Liberi di Scegliere: “Da tre anni questa Amministrazione lavora così. Qualcuno che prima era in maggioranza, ma ora ha perso il controllo della situazione, finalmente si accorge di questo modus operandi, meglio tardi che mai. Pretendiamo chiarezza e per questo abbiamo presentato interrogazione affinché se ne possa discutere al prossimo consiglio comunale”.
Restando in tema, Pd e Articolo Uno fanno notare inoltre come “in tempo di Covid il nostro amato Sindaco e la sua Giunta hanno pensato bene di fare regali di fine anno con i soldi dei cittadini contribuenti. Regali a destra e a manca: borracce, concerti in chiesa e anche 1.000,00 euro per un calendario! Il concerto di Natale, da sempre appannaggio della nostra banda, è scomparso in mezzo a tanta santacruciarietá? Ma no, meglio sacrificarla in nome di regali ad amici di cordata o ad amici nuovi di zecca – si legge in una nota – Qual è la logica, in questo tempo drammatico, di queste iniziative? Semplicemente uscire dalla sua disperazione politica, dalla sua incapacità di governo, dalla sua pochezza amministrativa. E come? Facendo regalie e prebende fine a se stesse. E l’interesse per il paese? Ma che importa meglio galleggiare con fatica mentre tanti amici occasionali lo vedono annegare politicamente e lo applaudono”.