Il sindaco: “Grave inadempienza del Consiglio”. Il Pd: “Si torni a votare”
“Con la non approvazione dell’assestamento di bilancio, durante l’ultimo consiglio comunale del 30 novembre 2020, si certifica la rinuncia del Consiglio Comunale ad una delle sue prerogative importantissime: il Bilancio comunale, che assieme alle specifiche competenze sull’uso del territorio, come PRG e PDUDM e al potere regolamentare. costituiscono il campo esclusivo d’azione”. Sono le dichiarazioni del Sindaco di Santa Croce Camerina, Giovanni Barone che continua affermando che “il Consiglio comunale, inspiegabilmente, sta rinunciando ad un suo diritto, su una delibera che non è del Sindaco né tantomeno una proposta di Giunta, ma è una delibera ‘tecnica’ preparata dall’Ufficio Ragioneria; un obbligo di legge che scadeva, purtroppo, ieri (30 novembre 2020). Ancora più incomprensibile perché nelle votazioni contrarie o nelle astensioni, non ho riscontrato alcuna motivazione tecnica. Nulla di tutto ciò. Né sono stati presentati emendamenti per la modifica della struttura delle delibera. Nulla”.
“I passaggi consumati nella civica assise di ieri sera – continua Barone – mi straniscono visto che tra i consiglieri c’è chi in passato ha già approvato l’assestamento di bilancio senza riscontrare mai alcuna anomalia. Ora, non capisco perché quest’anno ci siano titubanze che rischiano di mettere a repentaglio le categorie più deboli che aspettavano le variazioni e l’assestamento di bilancio per finanziare l’assistenza agli anziani e l’assistenza ai disabili. Purtroppo adesso l’Ente è in difficoltà nell’erogazione di questi servizi. E la responsabilità grave è dei consiglieri comunali che non hanno votato questo strumento tecnico. Un atto ingiustificabile verso la gente, perché il danno, in questo caso, lo stanno recando alle categorie più deboli. Ho ripresentato, certo tal quale la delibera, perché ero tenuto a farlo e non erano emersi elementi da variare dopo l’esame in Consiglio, nessuna indicazione per modifiche. Purtroppo ormai siamo fuori tempo. La questione adesso passa agli uffici comunali ma è chiaro che l’assestamento di bilancio va approvato in ogni caso per garantire anche i servizi essenziali”, ha concluso Barone.
Ma il Partito Democratico, che in Consiglio ha espresso voto contrario rispetto alla delibera, non vuole sentire ragioni: “Siamo davvero arrivati al limite – scrivono i dem e Articolo Uno, in una nota – non è concepibile che il paese sopporti l’arroganza del potere, l’arroganza di un sindaco piccolo piccolo senza maggioranza che vivacchia facendo tentativi banali di galleggiamento e strumentalizzando il Consiglio comunale. Non riesce nemmeno a fare approvare gli assestamenti di Bilancio. Sembra con la mente confusa, abbarbicato alla fascia e alla poltrona. Ha avuto la faccia tosta di riproporre una delibera già bocciata due giorni prima con la scusa dell’urgenza. Siamo al teatro dell’assurdo! Ma dov’è l’urgenza di un atto già bocciato? Pur di mantenere il potere è disposto a tutto, a gettare il paese nel baratro amministrativo. Sindaco cosa deve succedere per capire che ha fallito! Non si governa con un Commissario, lei che ci starebbe a fare? Non lo capisce che non ha più una maggioranza? Che non può più né governare né sgovernare. È l’ora della chiarezza, è l’ora di azzerare l’incapacità! Chiediamo tutti a gran voce: tutti a casa e nuove elezioni”.