In tre ore l’acqua di un mese. “Ma Santa Croce deve attrezzarsi”
In questi anni, sempre più frequentemente, si registrano eventi climatici non consoni alle stagionalità. Che comportano numerosi danni. Gli allagamenti sono sempre presenti a causa delle copiose piogge che rendono le strade acquitrini e, nel contempo, provocano un’emergenza legata alla sicurezza stradale. I comuni spesso non sono pronti e intervengono dopo il nubifragio. “Non concordo – dice Salvatore Mandarà di FareAmbiente – sulle tesi che affermano l’impreparazione da parte dei Comuni nell’affrontare l’emergenza temporali. Basti pensare quanta pioggia è stata registrata nella notte tra il 26 e 27 ottobre. In tre ore a Santa Croce Camerina è scesa una quantità di acqua pari a tutto il mese di maggio scorso. Questi fenomeni “tropicali” innescano seri rischi per le centinaia di abitazioni disabitate del centro storico e per le buche disseminate in tutto il paese che rappresentano un vero e proprio pericolo per pedoni e automobilisti. Sappiamo che l’ente proprietario della strada è spesso chiamato in “causa” per questi fatti – continua l’ambientalista Mandarà – anche se il codice civile prevede la possibilità, per le amministrazioni locali, di essere esente da colpe quando dimostri l’imprevedibilità e inevitabilità del caso, che in gergo tecnico si chiama “caso fortuito”. Ma è anche vero che le strade “santacrocesi” andrebbero quasi tutte riasfaltate, ivi comprese quelle delle borgate a mare, mentre per le case disabitate e pericolanti andrebbero presi seri provvedimenti per l’incolumità dei cittadini”.