“Ma il canale di gronda funziona?”. Risponde Barone: “Nel 90% dei casi”
Il canale di gronda della Santa Croce-Punta Secca, realizzato per un importo complessivo che si aggira sulle 100 mila euro, è un’opera che la città attendeva da decenni. Nonostante ciò, pare che non sia risultata idonea alle aspettative dei residenti, ma anche al risultato che avrebbe dovuto raggiungere: ossia canalizzare le acque provenienti dal centro abitato verso il torrente San Giovanni. Secondo l’ex assessore ai Lavori pubblici e vice sindaco, Giovanni Giavatto, “avrebbe dovuto drenare le acque di scorrimento superficiale che spesso, specie in caso di piogge consistenti, trasforma la strada comunale in un torrente, con danni e allagamenti alle aree circostanti e disagi per la circolazione stradale in una zona che ha visto un notevole incremento di traffico”. L’acquazzone di domenica scorsa, sebbene per pochi minuti, ha riportato la paura, ma soprattutto ha fatto sorgere degli interrogativi sull’appropriatezza dei lavori realizzati, che pare fossero stati contestati dallo stesso assessore che chiedeva altre due griglie per far defluire meglio le acque piovane. È chiaro dai video riprodotti e dalle testimonianze dei residenti, che è necessario rivedere il progetto nell’interesse primario dell’incolumita dei passanti, ma anche delle aziende agricole che hanno già subito abbastanza danni.
Guarda il VIDEO sotto (ripresa realizzata da parte di un residente domenica 13 settembre durante l’ultimo acquazzone)
La replica del sindaco Barone
“Il canale di gronda ha tecnicamente retto bene la grande ondata di pioggia dello scorso 13 settembre – è stata la replica del sindaco, Giovanni Barone -. Nonostante ciò l’enorme quantità d’acqua, che ha superato ogni ‘centro di raccolta’, non è stato possibile contenerla per l’eccezionalità dell’evento atmosferico. Ma voglio entrare anche nel merito della struttura – continua il primo cittadino. E’ giusto precisare che per la realizzazione del canale di gronda non è stato acceso nessun mutuo. La struttura è stata realizzata recuperando somme all’interno del bilancio comunale di residui di mutui accesi in precedenza. Il canale di gronda che abbiamo realizzato autorizzato dagli Enti regionali, è predisposto per ampliamenti successivi che abbiamo sempre affermato essere necessari per la regimentazione delle acque piovane anche abbondanti. Ampliamenti presenti all’interno di una programmazione. Il canale ampliabile raccoglierà tutta l’acqua piovana della città. Attualmente raccoglie l’acqua dalle attuali due griglie realizzate. Inoltre è prevista un’altra griglia, proprio perché il progetto è ‘modulare’, a monte, cioè alla fine di Via Caucana dove insiste il fortino. Questa griglia, collegata con il canale di gronda, sarebbe in grado di raccogliere le prime acque, frenando l’impeto delle piogge abbondanti a valle. Un progetto che voglio realizzare”.
Ed ancora aggiunge Barone: “Abbiamo verificato che il canale di gronda in condizioni ‘normali’ (quindi nel 90% delle precipitazioni) riesce già così com’è ad impedire l’allagamento dei seminterrati e scantinati di Via Roma e riesce ad azzerare le acque piovane che scorrono in Via Pezze. L’eccezionalità degli eventi atmosferici (come le bombe d’acqua), che causano danni ovunque e in quasi tutte le città, non può essere del tutto fermata dall’attuale canale di gronda. Come si nota da qualche video che gira in rete ed in qualche sito d’informazione online, nella zona in questione di C.da Pezze si riversa, oltre l’acqua piovana, anche l’acqua raccolta dalle strutture serricole, che vanno ad ingrossare le acque già presenti sulla strada. In questa direzione, occorre ricordare che è in vigore un’ordinanza prefettizia che obbliga gli imprenditori serricoli di scaricare le acque di prima pioggia in apposite opere di captazione”.