Agnello: “Si sono ricompattati”. La replica: “Mente”. L’offensiva del Pd
“Dopo averci accusato ripetutamente di inciuci e interessi occulti e attaccato per mesi il Sindaco arrivando anche a chiederne le dimissioni, la comune paura di perdere la poltrona e qualche spicciolo di indennità, ha portato i tre dissidenti del gruppo Ripartiamo Insieme e il neo Consigliere del Partito Democratico, a votare il Bilancio dell’ Amministrazione tenendo ancora il Sindaco a galla”. Lo ha scritto Luca Agnello, capogruppo di Liberi di Scegliere, a nome del gruppo, in una nota pubblicata su Facebook. I suoi tre emendamenti – uno dei quali trasformato in mozione – sono stati bocciati dall’aula e persino la consigliera Zisa, riferimento del vicesindaco Frasca, ha votato contro l’approvazione dello strumento finanziario. Agnello, Schembari e Gambino, però, puntano il dito sui rivali di sempre: “Poco importano le loro nuove casacche temporaneamente indossate e già pronte ad essere cambiate alla prima occasione utile: i consiglieri che hanno approvato il Bilancio sono gli stessi che durante le elezioni si sono presentati affianco al Sindaco (come i componenti della Giunta), ed è giusto che siano loro a tenere in piedi la baracca ricompattandosi come ai vecchi tempi. Anche il Partito Democratico si allinea con la maggioranza dimenticando tutte le accuse al Sindaco di appena un giorno fa e dimenticando le prosopopee sulle indennità degli Amministratori pur di non far torto al neoalleato Piero Mandarà”.
“Lasciamo agli altri – conclude la nota – il compito sempre più difficile di dover giustificare ai propri elettori la coerenza o meno dei loro comportamenti, rigettando al mittente qualunque accusa di inciuci o di accordi sottobanco che non fanno parte né del nostro lessico né del nostro modo di operare, e i fatti lo hanno dimostrato fino all’altra sera. Noi continueremo a onorare il nostro mandato elettorale rivendicando con la forza dei fatti il nostro compito di opposizione seria e attenta, auspicando che la ricomposta maggioranza abbia il coraggio di mostrare il vero volto alla cittadinanza, smettendola di accusare un giorno e di inciuciare il giorno dopo”. Il post di Agnello è stato salutato con un “like” dal vicesindaco Frasca, che fino a prova contraria – e nonostante i mal di pancia dell’altra sera – è ancora parte dell’Amministrazione comunale.
Non si è fatta attendere la replica di Mandarà, Galuppi e Giavatto: “L’ultimo video del consigliere Agnello è da neurodeliri. Dopo aver contribuito a mantenere in piedi una maggioranza inesistente, attraverso la presenza in giunta dell’assessore Frasca, con cui hanno scritto insieme il programma estivo degli spettacoli, e aver dettato l’agenda al sindaco attraverso i consigli “fidati” dell’ex primo cittadino Schembari, i consiglieri di “Liberi di Scegliere” fingono di cadere dal pero. Il tentativo, l’ennesimo, di confutare la realtà e confondere i cittadini, è l’emblema della credibilità di questi personaggi che oggi più di ieri non meritano di ricoprire il ruolo istituzionale che occupano. Ripartiamo Insieme ha rinunciato alle poltrone in giunta e, al netto delle bufale diffuse da Agnello, non intende ricompattare una maggioranza il cui operato è risultato deludente e la cui esperienza si ritiene conclusa. Il Presidente del Consiglio non ha alcuna poltrona da difendere, ma non è spedendo a casa un organo democraticamente eletto che si fanno gli interessi dei cittadini. Agnello ne tragga le conseguenze e, se reputa così lindo il suo operato, completi l’opera e si dimetta”.
La replica di PD e Articolo Uno
Lo diciamo da tempo che bisognerebbe andare a lezione prima di fare il consigliere comunale, a lezione di come fare opposizione. L’ opposizione non è fare il lacchè per qualche bricioletta di potere e magari di fatto fare parte della maggioranza… Comprendiamo il pianto greco… a volte ci si dispera come i bambini… né maggioranza né opposizione…uhèè, uhèè cosa sono papà?? La scuola – prosegue la nota firmata dai due partiti – servirebbe a far capire che l’opposizione non è distruggere ma è iniziativa per costruire, serve a fare capire che il paese viene prima degli interessi di bottega, serve a fare capire che il bilancio è strumento essenziale per la vita di un comune e che la mancata approvazione genera immediatamente il fallimento e l’esautoramento del più importante organo democratico di un comune facendolo surrogare da un commissario ad acta. Però pensandoci bene qualche corso a spese del comune è stato fatto in passato, ma, ahimè temiamo non sia servito a nulla.
Noi siamo e saremo sempre una opposizione seria propositiva e decisa e non abbiamo bisogno di pianti greci o di trasformarci in supercazzole umane. Questa incombenza la lasciamo volentieri al superconsiglierecomunaleemergente. Noi tiriamo dritto per la costruzione di una formazione politica ampia, democratica, aperta e partecipativa per candidarci a governare e a cambiare radicalmente il destino del nostro paesello.