Barone si lascia alle spalle i cinque anni del Pd: “Siamo noi l’innovazione”
“Rispetto alla stagnazione dei cinque anni precedenti, questa è l’amministrazione del cambiamento”. Lo ha detto il sindaco Giovanni Barone, inaugurando la conferenza stampa di oggi, assieme al vicesindaco Filippo Frasca, a palazzo di Città. Tra il pubblico anche la consigliera Giusy Zisa. Di fronte ai due tag del momento – “cambiamento” e “innovazione” – i temi sono più o meno i soliti. Innanzi tutto l’ambiente: “Abbiamo approvato il piano settennale per la gestione dei rifiuti e portato la differenziata al 70% – si vanta il sindaco – La scelta più coraggiosa è stato il ritiro progressivo dei cassonetti: prima delle periferie urbane, poi dalle borgate a mare. La passata amministrazione approvò un piano Aro (ambito raccolta ottimale) che è risultato del tutto insufficiente per la città. Lo abbiamo integrato con azioni specifiche, quali l’intervento sulle microdiscariche abusive, la pulizia del verde pubblico e dei cigli stradali e la raccolta di pannolini e pannoloni a domicilio. E’ a causa di questi ulteriori servizi che non possiamo diminuire il costo della Tari”.
La “rivoluzione green” di Barone ha vissuto il momento più alto la settimana scorsa, a Catania, quando il Comune è stato premiato fra i più virtuosi della Sicilia: “Anche se siamo ancora costretti a conferire l’umido in Calabria, per un costo di 240 euro a tonnellata. Questo potrebbe avere delle ricadute sulle tasche dei cittadini. Facciamo appello ancora una volta alla Ssr. In estate produciamo 30 tonnellate a settimane, molto più che in inverno. Anche perché passiamo da 10 a 40 mila utenze”. Un problema già emerso – drammaticamente – l’estate scorsa. Serve una deroga. Il sindaco, inoltre, fa un appello ai cittadini per differenziare il più possibile: “Le discariche per i rifiuti indifferenziati, tra cui Alcamo, sono in via di esaurimento. Da questo momento gli operai della Ecoseib saranno più scrupolosi nella raccolta del secco”.
Tra le grandi innovazione, vengono citate le due docce “libere” installate sulla spiaggia di Torre di Mezzo (“E’ la prima volta, ma andrebbero usate con più parsimonia), i percorsi ciclo-pedonali lungo la fascia costiera (“Non c’era mai stata a Santa Croce un metro di pista pedonale”), la nascita di un impianto fotovoltaico (con specifiche opere di compensazione: verde pubblico, bambinopoli e illuminazione pubblica), le strisce blu (“Forse ci faranno perdere voti, ma è giusto andare in quella direzione, senza sedie e stendini di fronte alle abitazioni”) e lo schema di massima del Prg, tirato fuori e aggiornato dopo i cinque anni di Amministrazione Iurato, e ora fermo a Palermo, in attesa di un parere della commissione Ambiente all’Ars: “E’ lì da nove mesi. Spero che il Consiglio comunale attivi i propri canali per fare pressione e darci una mano. E’ uno strumento urbanistico che potrà riconvertire Santa Croce in un paese a vocazione turistica. Si potrebbe approvare già a settembre”.
Il sindaco punta a recuperare, nella prossima finestra di agosto, i tre progetti di contrasto al dissesto idrogeologico – svaniti nottempo per una questione tecnica “non imputabile agli uffici del Comune” – e nel frattempo annuncia un altro progetto, in fase di consegna e già finanziato, per la resilienza costiera (verrà utilizzato il fondo di rotazione). Anche l’adeguamento del depuratore, che il governo Musumeci aveva “escluso” con la riprogrammazione dei fondi del Patto per il Sud, non è perso del tutto. Barone dichiara che il Comune ha presentato il progetto esecutivo (per 287 mila euro) e ottenuto rassicurazione dall’assessore all’Energia Pierobon che il depuratore di c.da Pescazze resta nell’agenda del governo regionale.
Nelle spiagge libere, dotate di docce e passerelle, ma anche del servizio di pulizia manuale (ricompreso nei costi della ditta Ecoseib), non sarà un gioco da ragazzi controllare il rispetto del distanziamento sociale imposto, fra l’altro, da una recente ordinanza in funzione anti-Covid: “Faremo il possibile. Abbiamo dieci vigili stagionali, che sanzioneranno i contravventori. Anche i droni ci daranno una mano per il controllo del territorio, ma ci affidiamo soprattutto al buonsenso”. Parola d’ordine: innovazione.