Zago e Meridiana provano a fare da paciere: “Deponete le armi”
“Quando si corre in campagna elettorale con in mente un solo criterio per la formazione delle coalizioni, liste civiche o gruppi che dir si vogliano, col criterio, cioè, di “salire sul carro vincente”, sul carro che garantisce i numeri per la vittoria, ma non ci si cura di accertarsi che gli obiettivi, gli scopi, le intenzioni per cui ci si appresta a fare politica da parte dei componenti di tali gruppi, siano univoci e disinteressati, ci si imbatte inevitabilmente negli show ai quali oggi i cittadini sono costretti ad assistere”. Lo dicono in una nota nota Chiara Zago, consigliera comunale di Diventerà Bellissima, e il Circolo Meridiana di Santa Croce Camerina.
“Bisogna pensare che, all’indomani della vittoria elettorale, quel gruppo di persone dovrà governare ed amministrare la città per i cittadini e non per le mire personalistiche dell’uno o dell’altro candidato. L’interesse personale cozza con l’interesse collettivo e si scontra con l’interesse personale dei componenti della lista che si era scelta solo per giungere alla vittoria delle elezioni. E quale grande sconfitta quando poi questa effimera impalcatura crolla e, senza ritegno, senza neanche un briciolo di dignità una parte di quella coalizione, vedendo deluse certe personali aspettative comincia a sputare sentenze sull’operato dell’amministrazione, criticando scelte, azioni ed opere alle quali anche loro hanno preso parte!”.
“Oggi, alla luce dei problemi che già la città viveva, aggravati poi dall’avvento della pandemia, l’unica priorità – prosegue la nota – dovrebbe essere quella di garantire una continuità pulita e dignitosa a questi cinque anni di governo, mettendo da parte le lotte e le ripicche personali, e cominciando a preoccuparsi finalmente del bene collettivo. Sarebbe davvero ragionevole, opportuno e certamente gradito, se per dimostrare la sensibilità ai problemi dei cittadini, piuttosto che usare espedienti di bassa demagogia, tutti gli schieramenti di maggioranza, di opposizione, di ex l’uno e l’altro, indipendenti o meno, deponessero “le armi”, mettessero da parte, ma proprio nel dimenticatoio, ogni “contesa” o questione più o meno personale, che cessassero ogni braccio di ferro dedito solo a dimostrare chi riesce meglio a colpire ed affondare l’altro, che si cessasse di puntare il dito, che si smettesse di rincorrere obiettivi propri e che si pensasse, invece, soltanto a portare avanti nel modo più dignitoso e disinteressato possibile, gli interessi dei cittadini portando finalmente il “fare politica” al suo vero significato: esigenza necessaria della socialità e della umana convivenza che tende a procurare il bene comune e la completa promozione della persona umana”.