La guerra dei buoni spesa: uffici negano gli elenchi ai consiglieri
I buoni spesa erogati in queste settimane dal comune di Santa Croce Camerina, finanziati da un provvedimento anti-crisi del governo Conte (per circa 104 mila euro), hanno un nome e un cognome. Ma nessuno, al di fuori di una cerchia ristretta, li conosce. I consiglieri Mandarà, Galuppi, Giavatto e Cappello, con una formale richiesta del 6 aprile scorso, avevano chiesto al capo del IV Dipartimento Servizi Sociali di prendere visione degli elenchi dei beneficiari e dei non ammessi, ma non avendo ottenuto alcuna risposta – anche a seguito di alcune attività ispettive – hanno preferito rivolgersi al sindaco con un’interrogazione urgente a risposta scritta. Questione di trasparenza. “Alla data odierna – sostengono i consiglieri nella richiesta protocollata martedì mattina – sono stati negati agli scriventi gli elenchi richiesti dei beneficiari dei Buoni Spesa e dei non ammessi, senza aver ricevuto alcuna risposta scritta o motivazione giustificabile, venendo meno all’art. 199 dell’O.R.EE.LL. (l’ordinamento amministrativo degli enti locali), commi 2, 3 e 4, come modificato e integrato dall’art. 56 della l. r. n. 9 del 6.3.1986, ai sensi del quale i consiglieri comunali hanno diritto di prendere visione dei provvedimenti dell’Ente e degli atti preparatori in essi richiamati, senza distinzione di organo, nonché di avere tutte le informazioni necessarie all’esercizio del mandato e di ottenere, senza spese, copia degli atti deliberativi e dei documenti”.
All’interno della nota, però, i consiglieri comunali rilevano che gli stessi elenchi “sono stati consegnati (fin da subito) dal dirigente del IV Dipartimento al sindaco e al responsabile della Protezione Civile”. Nell’interrogazione, Mandarà, Galuppi, Giavatto e Cappello chiedono di conoscere “le modalità con le quali si è proceduto all’accertamento dei redditi dei soggetti richiedenti e alla conseguente determinazione degli importi dei buoni spesa” e “se esistono riscontri scritti o qualsiasi atto ufficiale che attestino la idoneità o la inidoneità, dato che i margini discrezionali consentiti all’ente erogatore rendono, di fatto, impossibile qualsiasi verifica sulla correttezza della procedura e della sua applicazione e impediscono alla persona cui viene rifiutata l’erogazione del buono il diritto di fare ricorso”. Dai consiglieri viene inoltre paventata la possibilità di “procedere alla creazione di un database contenente i nominativi dei soggetti/nuclei familiari beneficiari del buono spesa”, nonché “dell’importo complessivo dei buoni a ciascuno rispettivamente assegnati, ai fini di una corretta ed equa distribuzione degli stessi”. Gli scriventi, infine, chiedono di sapere se “si sia proceduto alla sottoscrizione dell’atto di adesione con la Regione Siciliana (…) per l’utilizzo dei relativi fondi assegnati al Comune di Santa Croce Camerina e pari a circa 220.000 euro e che tempi sono previsti per la pubblicazione del relativo avviso e l’avvio delle relative forme di sostegno”.
La Regione, per bocca del presidente Nello Musumeci, il 29 marzo scorso ha annunciato una misura da 100 milioni per garantire alle famiglie l’assistenza alimentare e il pagamento delle utenze. Nella prima tranche sono stati liberati 30 milioni di euro. Come risulta dall’elenco pubblicato dalla Regione siciliana, il Comune di Santa Croce ha firmato l’atto di adesione e ottenuto un primo accredito da 66 mila euro nella giornata di venerdì 17 aprile.