L’Italia resta chiusa fino al 3 maggio: riaprono solo librerie e cartolerie
“Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio: è una decisione difficile ma necessaria, di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, annunciando la firma di un nuovo decreto che prolunga la chiusura di quasi tutte le attività produttive, ad eccezione di librerie, cartolibrerie, e negozi di vestiti per bambini e neonati . E qualche altra attività, come ad esempio la silvicoltura (il taglio dei boschi per la fornitura dei combustibili in legno). “L’auspicio – ha aggiunto Conte – è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità ma ripartire: dipenderà dai nostri sforzi. E’ necessario tenere alta l’attenzione anche a Pasqua”, spiega il premier.
“Il lavoro per la fase 2 è già partito – ha assicurato il presidente del Consiglio -, non possiamo aspettare che il virus sparisca dal nostro territorio. Servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza” ad aprire alcune attività produttive.
Conte si è soffermato poi sull’esito dell’Eurogruppo di ieri, a Bruxelles, e soprattutto sulla polemica di Salvini e Meloni relativa al Mes, il fondo Salva-Stati. “Le proposte dell’Eurogruppo sono un primo passo verso una risposta europea: Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro. Ma è un primo passo che l’Italia, e su questo siamo pienamente d’accordo con Gualtieri, giudica ancora insufficiente. Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”.