Prosegue la conta dei buoni spesa. Attesa per i soldi della Regione
Ricordate i 100 milioni promessi dal presidente Musumeci per garantire l’assistenza alimentare alle famiglie indigenti? Fin qui nelle casse dei Comuni non è arrivato un solo euro. Trattandosi di fondi europei, che vanno rimodulati per altri “obiettivi”, l’iter è assai farraginoso. Soltanto sabato sera, a una settimana dall’annuncio, il dirigente generale del Dipartimento alla Famiglia e alle Politiche sociali della Regione siciliana, ha firmato un decreto che prevede l’erogazione di meno di un terzo della somma prevista, cioè 30 milioni circa. Alle famiglie con cinque o più componenti verrà assegnato un voucher da 800 euro (che servirà non solo a fare la spesa, ma anche a pagare le utenze), mentre ai nuclei composti da una sola persona ne andranno 300. L’assessore al Lavoro, Antonio Scavone, ha garantito che i primi bonifici partiranno oggi. Al comune di Santa Croce, in prima battuta, sono stati destinati 220 mila euro.
La preoccupazione del governo regionale, però, è rivolta ai 70 milioni che mancano all’appello e che si spera di sbloccare entro giugno. Questi soldi derivano dal Poc (il Programma operativo complementare) e dovranno essere stornati da diversi capitoli di spesa, quali: la promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale, il rafforzamento del capitale umano e il miglioramento dei sistemi formativi e d’istruzione, il miglioramento delle condizioni di contesto sociale nei sistemi urbani. Una serie di voci che hanno poco a che vedere coi bisogni alimentari o di liquidità delle famiglie, sempre più provate dall’emergenza Coronavirus.
La Regione comunque è ottimista: “E’ stata già avviata l’erogazione delle somme stanziate dal governo Musumeci per l’assistenza alimentare a favore delle famiglie disagiate per l’emergenza Covid 19 – si legge in una nota -. Il dipartimento della Famiglia, infatti, sta completando l’emissione dei mandati di pagamento a favore dei Comuni siciliani che hanno già sottoscritto l’Atto di adesione. Le risorse dovranno essere destinate “prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito e alcuna altra forma di assistenza economica da parte dello Stato, compresi ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza. La procedura di utilizzo dei fondi è stata velocizzata e semplificata al massimo dagli uffici. L’assessore agli Enti locali, Bernadette Grasso, ha chiarito che in base al quadro normativo vigente i Comuni, proprio in ragione dello stato di emergenza connesso all’epidemia da Covid-19, possono operare con modalità semplificate, in deroga alle ordinarie procedure in materia di appalti pubblici e possono procedere, in esercizio provvisorio, con delibera della giunta all’approvazione delle necessarie variazioni di bilancio”.
Gli unici soldi arrivati fin qui a palazzo di Città, come negli altri 8 mila comuni italiani, sono quelli erogati dal governo nazionale: 104 mila euro per l’esattezza. Da qualche giorno, in seguito alla pubblicazione dell’avviso pubblico sul sito istituzionale del Comune, l’ufficio dei Servizi Sociali è inondato di centinaia di richieste, che sarà possibile presentare entro fine mese via mail o presso la sede della Protezione civile. Come si legge nella delibera di giunta, hanno priorità coloro “che si trovano in stato di bisogno” e “non sono già assegnatari di sostegno pubblico e che, attualmente, rientrano tra le categorie che hanno dovuto sospendere le loro attività commerciali ed al dettaglio”. Le domande verranno esitate fino a esaurimento somme. Verranno erogati “buoni spesa” fino a un tetto massimo di 300 euro a famiglia.