“A Comiso solo due contagi”. Il medico assicura: “Il mio tampone è negativo”
“È giusto informarvi degli ultimi sviluppi dei casi di contagio a Comiso. Il Direttore Sanitario dell’ ASP, Dottor Raffaele Elia, mi ha riferito che risultano positivi ad oggi solo i due coniugi ricoverati a Modica, ai quali vanno le nostre preghiere e il nostro sostegno, anche se a distanza, per una pronta guarigione”. Lo ha detto il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, a seguito della notizia del ricovero di marito e moglie al Maggiore di Modica, in seguito al caso di positività al Coronavirus riscontrato domenica pomeriggio. “Negativi al test anche i familiari più stretti della coppia, e l’infermiere di Comiso che li ha assistiti per le cure domiciliari – ha fatto sapere il sindaco nella sua nota – Quest’ultimo tiene a precisare che nello svolgimento del suo lavoro ha rispettato sempre, ed oggi a maggior ragione, tutte le norme sanitarie di sicurezza. Queste notizie ci confortano, ma non devono indurci all’euforia. Anzi, ancor di più, devono indurci a non abbassare la guardia. Pertanto, ribadisco l’unica raccomandazione che più mi sta a cuore: restate a casa”.
Era stato proprio il medico Giovanni Caggia, sui social, a chiarire la situazione sui due contagi: “Quale medico della paziente di Comiso risultata positiva al Covid-19 (non era ancora nota la positività del marito, ndr) comunico di essere stato sottoposto ieri, come da protocollo, a tampone, il cui esito è stato negativo. Non mi trovo in quarantena e non ho comunque mai accusato alcun sintomo. D’intesa con l’Azienda e con i protocolli sul punto proseguirò la mia attività ambulatoriale. In via del tutto prudenziale ho proceduto a sanificare i locali dell’ambulatorio ove la paziente ed il marito avevano fatto accesso in data antecedente alla manifestazione di sintomi specifici. Viste le inesatte e scorrette ricostruzioni effettuate da terzi sinora, chiarisco che nei primi giorni di marzo, i coniugi erano stati ricevuti da me nella giornata del martedì, destinata alle visite per appuntamento e pertanto non avevano avuto contatti in sala d’attesa con nessun altro paziente. Successivamente, munito di kit idoneo, avevo effettuato visita domiciliare. Preciso che mia moglie, erroneamente coinvolta nella vicenda sui social e su “catene di messaggi” tramite whatsapp, non ha mai avuto alcun contatto con i coniugi attualmente ricoverati, i quali successivamente alla visita non ebbero a recarsi presso la farmacia ove la stessa lavora. Diffido chiunque dal proseguire nel diffondere panico e notizie volte a suggestionare la popolazione ed invito tutti al rispetto delle norme prudenziali imposte dal Governo”.