P.Secca d’inverno: quando il mare ci restituisce l’inciviltà dell’uomo
L’inverno, si sa, è quel periodo dell’anno che, a prescindere dalla gioiose giornate di festa connesse alle celebrazioni del Natale, del Capodanno e dell’Epifania, la maggior parte di noi si vede costretta a subire passivamente le bizzarrie del tempo: lunghissime e monotone giornate di pioggia, furiose mareggiate, piovaschi abbondanti che vanno oltre ogni aspettativa. Ed è così che – ahimè – quelle ridenti località alle quali siamo abitati durante il restante periodo dell’anno, possono da noi essere malinconicamente guardate perché brutalmente devastate da quelle intemperie alla quali, tuttavia, l’uomo dà il suo deplorevole contributo.
Un esempio assai eloquente è quello che in questi giorni ho potuto constatare nei pressi della splendida spiaggia del noto Commissario Montalbano: un indecoroso cumulo di rifiuti di ogni genere prodotto non solo da tutto ciò che il mare impietosamente ci restituisce perché non gli appartiene, ma anche dalla mano dell’uomo che dopo aver trangugiato ettolitri di birra o di altre bevande abbandona sconsideratamente in spiaggia. Ma non basta. Nei miei ricordi di bambino, notoriamente ai piedi di una Madonnina si era soliti adagiare delicatamente fiori o altre piantine. Oggi, ai piedi della Madonna di Portosalvo che la collettività di Santa Croce devotamente celebra a Ferragosto con processioni, canti ed altri riti, si possono ammirare copertoni, rottami di sedie ed ogni altro genere di rifiuto.
Nessuno, e dico nessuno, cui venga in mente di provvedere alla rimozione di cotanta testimonianza di inciviltà! Dobbiamo solo sperare che la bella stagione arrivi presto e con essa le attesissime ruspe che, incaricate di “ramazzare” la spiaggia pronta a ricevere i turisti provvedano a rimuovere tale scempio. Si dimentica, tuttavia, che la casa del Commissario richiama visitatori ed ospiti anche in periodi non proprio balneari e che, forse, una maggiore cura del luogo non sarebbe considerata affatto superflua.