Approvata all’Ars la legge voto sull’istituzione delle zone franche montane
“La legge voto sulle Zone franche montane approvata ieri sera dall’Ars ha trovato riscontro unanime così come accaduto per altri percorsi normativi transitati dalla nostra commissione”. Lo dice l’on. Orazio Ragusa, presidente della commissione Attività produttive all’Ars, soddisfatto per il fatto che un progetto così importante sia arrivato a destinazione. “Un progetto – afferma l’on. Ragusa – che riguarderà qualcosa come 132 comuni siciliani nelle zone dell’entroterra isolano e che si prefigge di sostenere queste piccole realtà urbane al fine di evitare il loro spopolamento, dando un minimo di speranza ai più giovani, aiutando le imprese operative in questi ambiti territoriali”. Tra i Comuni che rientrano nella norma anche Chiaramonte, Monterosso e Giarratana che potranno usufruire di benefici fiscali sulle principali imposte, dall’Irpef all’Iva passando per l’Imu. Prevista anche la decontribuzione per le nuove assunzioni.
L’on. Ragusa aggiunge: “Dobbiamo fare di tutto per aiutare questi piccoli Comuni e, soprattutto, affiancarli nelle iniziative che intenderanno intraprendere per evitare che i più giovani emigrino verso Paesi stranieri o nelle aree del Settentrione. Dobbiamo mettere il dovuto impegno affinché si creino le condizioni socioeconomiche che garantiscano alle persone che vivono in questi piccoli centri di potere contare su un momento di crescita e di sviluppo che sia assolutamente degno di questo nome, mettendo in sicurezza quella che deve essere la normalità, cioè la possibilità di potersi creare una famiglia laddove sono nati e cresciuti. Creare le condizioni occupazionali si potrà fare se alimenteremo la nascita di piccoli opifici artigianali ma anche piccole e medie imprese che potranno offrire l’opportunità di andare avanti. Dobbiamo, insomma, creare un sistema virtuoso che ci agevoli non dimenticando la forza che deriva dalle risorse paesaggistiche e dall’enogastronomia, tutti elementi di assoluto richiamo”. L’on. Ragusa conclude sottolineando che “adesso dovrà essere il Governo nazionale a porgere la propria mano garantendo quei fondi che la Sicilia spera di potere ottenere per avere l’opportunità di essere trasportata verso lidi migliori. In sintesi, saranno favorite tutte quelle aree che non erano state toccate dalle Zone economiche speciali e che, adesso, invece potranno contare sui benefici previsti dalle Zone franche montane”.