Risse e atti vandalici: è stata una domenica come le altre in via Caucana
E’ stata una domenica agitata (come tante, ci dicono) dalle parti di via Caucana. Quel pezzo di paese ospita l’invasione pacifica dei ragazzini, che nel weekend si ritrovano per una pizza. Ma anche scene di ordinaria follia, divenute un’insana abitudine. Ieri, prima che un intervento dei carabinieri, intorno alle 22, sedasse la rissa fra un santacrocese e un paio di extracomunitari, che avrebbero infastidito alcune ragazzine, un altro straniero aveva devastato l’auto di una dipendente di una pizzeria, che lavora proprio da quelle parti. L’uomo, poco meno di trent’anni, era in compagnia di alcuni amici quando si è arrampicato sul tettuccio della vettura provocando un’ammaccatura che risulta evidente dalle foto. Un vero e proprio atto vandalico, per il quale non ha nemmeno chiesto scusa. Secondo alcuni testimoni, il giovane non sarebbe stato nemmeno ubriaco (d’altronde, erano solo le 19). Ma si è fatto forte della presenza di 4-5 sostenitori per compiere la bravata e uscirne impunito. La proprietaria dell’automobile, assieme ai datori di lavori, ha cercato di rintracciare i carabinieri, ma dalla centrale operativa le è stato risposto che non c’erano volanti disponibili. Ora si spera nel riscontro delle telecamere di sorveglianza. Ma da queste parti la speranza somiglia sempre più a una forma di rassegnazione.
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Un buon governo non si misura dale balle che racconta, ma dalle palle che dimostra nel risolvere i problemi del paese. Santa Croce, che a mio avviso vantava una volta di essere il paese piu’ civile d’Italia, dove tre carabinieri erano anche di troppo data la scarsezza di criminalita’ a cui dovevano dedicarsi, ora e’ irriconoscibile. Certo, allora non mancava qualche ladro di galline, ma per il resto Santa Croce ha sempre dormito con le porte aperte, da secoli. Sara’ che oggi i nostri governanti si siano assuefatti alla politica di corruzione nazionale, del degrado e del nuovo tipo di criminalta’ che sta distruggendo il paese e la sua civilta’. Che Dio ce la mandi buona!
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