“La vita è una figata pure da disabile”. La lettera di Giovanni Gulino
La vita è una figata e vale sempre la pena viverla. E’ Giovanni Gulino a dirlo in una lettera alla redazione di Santa Croce Web con il desiderio di trasmettere il suo messaggio ad altre persone. Giovanni è un 29enne siciliano, precisamente di Marina di Ragusa. E’ disabile dalla nascita, in quanto affetto da tetraparesi spastica. Il livello di civiltà e di sviluppo di un paese si misura dall’attenzione e l’aiuto che si presta ai soggetti più deboli della società. La lettera vuole essere una riflessione, per rimuovere “quel velo di tristezza che si stende quando si parla di questo importante tema sociale”. Ecco il testo integrale:
Gentilissima Redazione, mi presento. Sono Giovanni Gulino, un ragazzo 29enne siciliano, precisamente di Marina di Ragusa. Sono disabile dalla nascita in quanto affetto da tetraparesi spastica. La mia nascita, doveva essere un aborto, perchè sono nato alla 24ma settimana di gestazione. In pratica ho avuto un’asfissia al parto, appena nato, dopo pochi giorni i miei genitori, mi fecero battezzare in ospedale. Si pensava, dato il parto difficoltoso, che non riuscissi a restare in vita. Provengo da una famiglia meravigliosa, la quale non mi ha mai fatto mancare niente, ed ha condiviso con me, momenti felici e tristi. Fin da bambino, ho da sempre fatto fisioterapia, la quale mi costava un’enorme fatica, infatti la facevo di malavoglia. Nel tempo la mia situazione fisica s’è stabilizzata, nel senso che non ho avuto peggioramenti. Per scrivere utilizzo il pc, perché sono più veloce. Ho frequentato le scuole fino all’ultimo anno, di liceo delle scienze sociali (ex magistrale). Ero ben inserito nella classe, ed ho instaurato rapporti ottimali, con compagni e docenti, specie con la mia prof.ssa di sostegno: Anna. Ho sostenuto la maturità raggiungendo risultati soddisfacenti.
Dopo tutto, non ho più voluto continuare gli studi e, per un periodo di tempo ho frequentato per hobby, una scuola di canto moderno. Avendo problemi di respirazione, per la mia patologia ho dovuto lasciar perdere. Mi sono interessato per avere un autobus di linea con la rampa per disabili, per il tratto Marina di Ragusa/Ragusa, ma purtroppo i tempi d’attesa sono abbastanza lunghi, in quanto la ditta dovrebbe modificarne almeno uno, o addirittura, acquistarne uno munito di pedana. Da un anno ho trovato lavoro presso un magazzino qui in zona, dove mi occupo di registrare la merce in entrata. Il lavoro per me, è un toccasana perché per la mia disabilità non esco molto, quindi esso mi permette di star più a contatto con gli altri e non di mantenere solo relazioni telefoniche, o tramite facebook. Marina di Ragusa è un piccolo borgo di mare che non offre molto per i disabili, quindi esco per andare al bar a prendere un caffè, o per andare a trovare qualche amico.
Ho l’hobby della poesia, perlopiù scrivo poesie d’amore, ma non solo, anche liriche che affrontano il tema della morte. Nel 2008 e nel 2012 ho fatto due libri di poesie, il primo dal titolo Giovi’s dream e il secondo Gabbiani. Entrambi li ho regalati a parenti ed amici. In 29 anni ho visto un po’ di concerti tra cui: De Gregori, Ligabue, Piero Pelù etc… Voglio lanciare un messaggio a tutte quelle persone, che convivono con una disabilità fisica. La vita è una battaglia, dalla quale non ci possiamo ritirare. Potrebbe capitare a chinuque di nascere con una disabilità oppure di diventarlo. Cercate il meglio dentro voi stessi. Nonostante l’intervento alle gambe posso dirvi che: la vita è una figata, anche se, a volte fa schifo. Pensate che persone con la mia patologia, potrebbero anche avere un deficit mentale nel caso in cui la paralisi cerebrale colpisce altre zone del cervello.
Cordiali saluti, Giovanni Gulino