Lotta all’ultimo mastello: la gara dei rifiuti, fra webeti e moralizzatori
Non bastano le “minacce” via social del sindaco Giovanni Barone, che agita la bacchetta e indica i frame che serviranno ad elevare i verbali a una matassa di incivili. Quelli che si ostinano da mesi a recapitare la spazzatura nelle piazzole di sosta, in periferia, ovunque gli capiti. I social sono “invasi” di monnezza più che le strade. E da lamentele di sorta che lasciano il tempo che trovano: segnalano varie situazioni, tutte parecchio schifose, fra il lungomare Anticaglie di Caucana e la contrada Chiuse nuove; minacciano esposti alla Procura della Repubblica (viva Iddio, fatelo anziché pubblicare scatti e basta); insultano chi sporca e criticano chi non pulisce (o pulirebbe) abbastanza.
Sembra una mania compulsiva, la fiera dell’ovvietà. Ma siamo ancora in attesa che qualcuno dichiari di aver fermato per strada un “maiale” – possibile che mai nessuno si accorga di niente in pieno giorno? – e di averlo segnalato agli organi competenti, oltre che a Mark Zuckerberg, papà di Facebook. Gliene saremmo grati e darebbe sollievo a questa insopportabile orticaria provocata dai commenti lagnosi, quanto velleitari, sul web. Abbiamo capito che fa tutto schifo, e basta no?
Servirebbe la repressione, va da sé: l’ultima frontiera sono le foto trappole, che sono servite e serviranno a immortalare la targa dei mezzi di chi conferisce in modo abusivo sul territorio: ma sapete o no che esiste la differenziata? Talvolta funziona maluccio – oggi alle 11 (!!!) il Comune ha diramato una nota in cui comunicava la sospensione della raccolta dell’umido per dei problemi all’impianto di trattamento, ma in alcune zone era già stata completata – ma è l’unico passo avanti indicato da una Regione claustrofobica, che non conosce altro Dio al di fuori delle discariche (quasi esclusivamente private), per risolvere la questione.
“Non siete degni di venire a Santa Croce” è stato il rimbrotto del sindaco ai soliti incivili da quattro soldi. Un rimbrotto, ancorché iconico e folcloristico, che è già passato di moda. Neanche il megafono fa più ridere, né riflettere. Da quell’orecchio non ci sentono. Resta la consapevolezza del lavoro fatto: “Il Comune di Santa Croce ha fatto il suo dovere fino in fondo – ha detto Barone, rispondendo all’ennesima lettera di lamentele partita da un residente di Casuzze – Su quello che conferiamo siamo al 68% di differenziata, risultati impressionanti. Il signore della lettera dimentica le discariche ancor più piene di pattume degli anni scorsi. Sono sparite dentro il borgo e in alcune piazzole sono state ridotte. Questo è un fenomeno regionale che purtroppo trova rilievo solo a Santa Croce”. No, sindaco, trova rilievo anche altrove. Ma non tutti riescono a scorgere oltre il proprio ombelico. Lamentarsi fa(ceva) figo.