“La nascita di un museo è come quella di un bambino”. Così parlò Tusa
“La nascita di un museo è come la nascita di un bambino: è un evento felice e ci rallegra tutti”. Così Sebastiano Tusa, scomparso ieri all’età di 66 anni nell’incidente aereo nei pressi di Addis Abeba, in Etiopia, salutava qualche settimana fa l’inaugurazione del museo etnografico e demologico di Santa Croce Camerina. L’assessore regionale ai Beni Culturali, studioso e archeologo di grande fama, aveva rappresentato il governo alla cerimonia cui avevano preso parte il sindaco di Santa Croce Camerina, oltre al sovrintendente ai Beni Culturali di Ragusa, Calogero Rizzuto, e al direttore del Polo museale, Giovanni Distefano. Tusa, con la consueta grazia, e con una sensibilità spiccata che si addice agli uomini di cultura, si era mostrato entusiasta per la partecipazione a un appuntamento di prestigio, seppur relativo a una piccola comunità come quella santacrocese:
“E’ un museo che nasce dal sentimento popolare, dalla volontà dei cittadini di avere un luogo dove conservare la propria memoria. E’ museo che nasce dal cuore. Questo mi commuove e mi rallegra. Ci dà fiducia nel futuro, perché vuol dire che la fiamma della speranza verso una società migliore esiste – spiega l’assessore, che nell’aprile scorso aveva preso il posto di Vittorio Sgarbi -. Noi come Regione abbiamo il dovere di supportare queste iniziative. Nel campo dei beni culturali e della cultura abbiamo dei centri che stanno volando, e delle realtà minori che invece stentano. La nostra missione è aiutare di chi ha più bisogno e di farlo meglio rispetto al passato. Porterò questo vostro esempio in giro per la Sicilia come esempio di buona politica. Consideratemi vostro amico”. Addio a un uomo perbene, un lavoratore instancabile. Un patrimonio della Sicilia che ha parlato (e agito) per mezzo della sua bellezza.
IL VIDEO DELL’INAUGURAZIONE (CLICCA QUI)