Gesù e la pittura, dalla Sindone a Dalì: la lezione di Giovanni Aquila
Sabato 2 marzo, presso la Biblioteca comunale ”G.Verga” di Santa Croce Camerina, si è tenuto un incontro sull’arte, organizzato dalla Società di Storia Patria, durante il quale il maestro Giovanni Aquila ha parlato della figura di Gesù, dal II secolo in poi, così come l’hanno vista alcuni fra i pittori più famosi. Dopo l’introduzione del dott. Gaetano Cascone, presidente di Storia Patria, l’artista santacrocese Giovanni Aquila ha iniziato a descrivere le difficoltà oggettive che molti pittori dell’arte cristiana trovarono nel dipingere la figura del Cristo. Essendo essa, fino ad allora, considerata come puro spirito non fu facile raffigurarla, per questo, almeno in origine, ha assunto varie connotazioni. “L’incontro verte su una carrellata di autori – ha dichiarato Giovanni Aquila – che va dal II secolo ai nostri giorni, esattamente fino a Dalì. Ogni opera presenta un Gesù inserito in un particolare contesto culturale, secondo il punto di vista dell’artista. Non esiste una figura di Gesù uguale per tutti, nel momento in cui subentra l’arte ogni artista dà delle sfumature diverse. Per esempio il Gesù di Michelangelo, che rispecchia il suo carattere irruento, venuto sulla terra per condannare e salvare, è diverso dal quello di Caravaggio, rappresentato come vittima degli aguzzini”.
Durante la spiegazione illustrata da immagini molto suggestive, è emerso che la Sacra Sindone, conservata a Torino, qualora venisse riconosciuta come autentica, potrebbe essere considerata la prima immagine di Cristo. Il maestro Aquila, come è nel suo stile, ha saputo intrattenere il numeroso pubblico spiegando in modo semplice ed efficace come l’immagine sacra per eccellenza del figlio di Dio abbia subito un’evoluzione ma continui ad essere di certo una delle più rappresentate in assoluto.