“Redemption for a lost soul”: una storia d’amore ambientata a Monterosso
Un progetto ambizioso quello di tre amici, Emanuele Cavarra, Turi Occhipinti e Gaetano Scollo che per promuovere il territorio ibleo, di cui sono figli, e le sue tradizioni, hanno creato il soggetto per la realizzazione di un lungometraggio dal titolo “Redemption for a lost soul”. Proprio questo soggetto è stato presentato dagli autori al Festival di Montecatini lo scorso ottobre, suscitando un vivo interesse. La storia, ambientata a Monterosso Almo, piccolo paesino montano della provincia iblea insignito del titolo “Uno dei borghi più belli d’Italia”, inizia con i festeggiamenti in onore del Santo Patrono, San Giovanni Battista, proprio mentre esce dalla Chiesa, sotto lo sguardo dei fedeli che lo inneggiano. La trama narra la storia d’amore di due giovani, Marianna, siciliana, e Ben, emigrato nel piccolo paesino montano per lavorare in un’impresa di costruzioni. Dalla loro relazione nasce una bimba, Teresina, ma nonostante il momento di grande gioia, qualcosa cambierà per sempre le loro vite e già dalla prima scena è possibile percepire questo impalpabile presagio che sovrasta.
“E’ la storia di una fede perduta, – spiega il regista Roberto Valdes – quella sensazione di non avere più quel qualcosa che ci spinge ad andare avanti nella vita; ma è anche la storia del ritrovamento e recupero della fede, e così, della possibilità di compiere azioni piene di senso”. Roberto Valdes, regista e sceneggiatore messicano da qualche anno residente in Italia, con oltre venti anni di esperienza nella realizzazione di innumerevoli video pubblicitari e videoclip, ha deciso di sposare questo progetto che ha un taglio internazionale tanto che verrà recitato interamente in lingua inglese. L’attrice protagonista, Marianna, è interpretata da Carla Cintolo, presente sin dalla prima scena con un’interpretazione intensa. Il prologo del lungometraggio è stato presentato a Monterosso Almo il 29 novembre 2018 con otto minuti di incipit che danno già un senso della drammaticità che si dipana sull’intero film. Il progetto è sostenuto dall’Associazione Ragusani nel mondo e da alcuni imprenditori tra cui Agata Cappello e Cristiano Battaglia. Per la copertura finanziaria del lungometraggio si punta, altresì, sull’appoggio di enti ed amministrazioni locali, nonché di privati, vista l’ampia diffusione nazionale ed internazionale a cui lo stesso è destinato.