A 75 anni dallo sbarco degli Alleati, Cassibile ricorda Francesco Cascone
Una cerimonia toccante, che ha rivangato un passato che non bisogna mai cancellare dalla mente delle generazioni presenti e future. Era il 10 luglio del 1943 quando un uomo, in servizio perlustrativo a Cassibile, ingaggiava da solo un accanito combattimento nei confronti del nemico. Gravemente ferito, si abbatteva al grido di “Viva l’Italia” prima di morire. Per ricordare Francesco Cascone, Carabiniere Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”, nato a Santa Croce Camerina il 7 luglio 1900, deceduto a Santa Teresa Longarini (SR) il 10 luglio 1943, a cui, il 27 giugno 2010 è stata intitolata anche la caserma dei carabinieri di Cassibile, è stata celebrata questa mattina una messa nella chiesa di San Giuseppe a Cassibile.
Per il sacrificio compiuto, il giovane militare di origine santacrocese è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria” con la seguente motivazione: “Nel corso di un servizio perlustrativo in prossimità del litorale mediterraneo, ove erano in atto operazioni di sbarco alleate per l’invasione dell’isola, ingaggiava, da solo, accanito combattimento contro l’avversario nel tentativo di contrastarne il passo. Ripetutamente e gravemente ferito respingeva l’intimazione di resa, finché colpito a morte cadeva al suolo al grido di ‘Viva l’Italia’ fornendo un nobile esempio di coraggio e di amor di Patria”.
Alla messa, celebrata da Don Salvatore Falzone, cappellano della Chiesa di San Giuseppe, hanno partecipato tutti i familiari del carabiniere Cascone, i rappresentanti della Prefettura di Siracusa, della Questura, della Guardia di Finanza, il comandante provinciale di Siracusa, Tenente Colonnello Giovanni Palatini, ed infine i Carabinieri dei vari comandi Stazione di Siracusa. Presenti per il comune di Santa Croce Camerina il sindaco Giovanni Barone, il vice-sindaco Giovanni Giavatto, il presidente del Consiglio comunale Piero Mandarà e l’assessore Giulia Santodonato. Nello specifico, Giovanni Barone, ha preso la parola e dopo aver porto i saluti alle autorità presenti, si è soffermato sul valore degli uomini in divisa che ogni giorno combattono per la salvaguardia delle libere istituzioni e per il mantenimento della pace anche oltre i confini nazionali, sacrificando la propria vita per l’affermazione di tali valori. Quindi, rivolgendosi ai familiari di Francesco Cascone, ha voluto sottolineare come, al di là del rimpianto, anche a distanza di anni, per la perdita del congiunto devono sentirsi fieri dell’esempio che egli ha lasciato alle generazioni future: esempio che rafforza nella gente il rispetto per le istituzioni e per l’arma dei Carabinieri.
Visibilmente commosso il figlio del decorato, Giovanni, accanto alla sorella Teresa venuta appositamente da Montreal, in Canada. “Di mio padre ho pochi ricordi – ha voluto ribadire Giovanni Cascone – avevo quattro anni quando lasciò Santa Croce per essere aggregato a Cassibile. Quel giorno vennero a casa dei militari per comunicare a mia madre la morte di suo marito. Abbiamo preso quei pochi effetti che avevamo e su un carretto trainato da un asino ci siamo incamminati verso Siracusa. Abbiamo impiegato un giorno e una notte per arrivare a destinazione. Mio padre era stato seppellito sotto un albero di ulivo, a poca distanza dal luogo in cui è stato ucciso. Mi hanno seguito e raccontato i particolari di quanto avvenne quel giorno. Da quel momento mia madre mi ha cresciuto con amorevole attenzione – continua Cascone – quando ho poi raggiunto la maturità, lo Stato mi ha riservato un posto come orfano di guerra ed ho lavorato per 30 anni come cancelliere in tribunale. Questa è l’eredità più tangibile lasciatami da mio padre, insieme all’orgoglio di essere il figlio di uno degli eroi che ha combattuto fino alla morte per un’ideologia ma anche e soprattutto per difendere il suo paese”.
Infine, ha preso la parola per il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Ten. Col. Giovanni Palatini, che ha porto un grato saluto a quanti hanno voluto essere presenti alla significativa cerimonia. Palatini ha ricordato a sua volta l’eroe Francesco Cascone, ripercorrendo il suo ingresso nell’arma e le successive destinazioni in varie reparti dell’Isola, fino alla Stazione di Santa Teresa Longarini, oggi Cassibile, dove sacrificò la sua vita nell’interesse della patria, difendendo il territorio della sua stazione e la comunità che gli era stata affidata, venendo insignito della medaglia d’argento al valor militare “alla memoria”.
L’alto Ufficiale ha ricordato come l’odierna occasione rappresenta un momento di ricordo verso chi, con grande spirito di coraggio e amore verso la Patria, ha sacrificato la propria vita, scrivendo un’importante pagina di storia della Seconda Guerra Mondiale. Alla fine della cerimonia religiosa, i parenti, le autorità civili e militari si sono recati presso la caserma dei carabinieri intitolata a Francesco per un momento di commemorazione.
1 Comment
Che bellissimo articolo! Comunque mi piacerebbe fare una piccola correzione; mia nonna, figlia di Francesco Cascone, Teresa Cascone, non viene dagli Stati Uniti, ma da Montreal, in Canada. Era così eccitata e onorata di essere presente al memoriale.
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