Minaccia di far saltare una tabaccheria con la bombola del gas: arrestato
La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Comiso – ha tratto in arresto Giuseppe Di Stefano, nato a Vittoria nel ’96, per tentata rapina aggravata dall’uso di armi. Ore 15.30 di lunedì 7 maggio, un uomo si avvicina al titolare di una tabaccheria ed alla sua fidanzata che stavano per aprire la saracinesca. È diretto, va subito al dunque, chiede al titolare di aprire e consegnare 5.000 euro e stecche di sigarette. Il titolare si rifiuta di consegnare quanto ingiustamente richiesto e lo riconosce per un cliente abituale ma non sa altro di lui. Il delinquente ricevuta una risposta negativa reitera la richiesta “o mi dai quanto ti ho chiesto o faccio saltare tutto in aria”. I due giovani gestori rifiutano fermamente la richiesta e chiamano la Polizia di Stato.
Il giovane delinquente va via ma, dopo pochi minuti, fa ritorno con una bombola di gas in una mano ed un accendino nell’altra. La ragazza terrorizzata aveva chiesto al fidanzato di non aprire e di attendere la Polizia ma il titolare non le dava ascolto credendo che l’uomo non facesse ritorno. Nelle more dell’arrivo della Polizia che nel contempo aveva appreso dai richiedenti che il pericolo fosse cessato perché il delinquente era andato via, accade qualcosa di incredibile. Di Stefano si presenta all’ingresso della rivendita di tabacchi, posiziona la bombola proprio davanti la porta e chiede i soldi “altrimenti faccio esplodere tutto”. A quel punto i due gestori vivono attimi di terrore, sono chiusi dentro il negozio e non hanno come fuggire. Coraggiosamente la donna spintona il rapinatore al fine di guadagnare la fuga ed allontanarsi dalla bombola fonte di pericolo. Una volta fuori dalla rivendita, il criminale afferra per il collo la donna, che prima di essere aiutata dal fidanzato, viene strattonata con violenza inaudita e fatta cadere per terra dove resta inerme e ferita. Il fidanzato mette in fuga il malvivente che nel contempo si rendeva conto, dallo stridere delle sirene, dell’arrivo della Polizia e dei vicini di bottega che erano stati attirati dalle urla della ragazza.
La Polizia di Stato fa convergere sul posto non solo la Volante ma anche la Squadra Mobile in servizio antirapina. Una volta giunti sul posto, il malfattore si era già allontanato ma, da una visione immediata dei sistemi di videosorveglianza, gli investigatori della Squadra Mobile riconoscevano Di Stefano e si recavano presso la sua abitazione. Approfittando dell’ingresso del padre dentro casa, veniva effettuata una perquisizione ed in pochi istanti Di Stefano veniva sorpreso nella sua stanza mentre si cambiava di abiti al fine di eludere le indagini.