Pernice: “Manca dialogo fra le parti. I Cinque Stelle inizino a far politica”
Nella tornata elettorale per le comunali del giugno scorso, alcuni consiglieri di opposizione alla giunta Iurato, non sono stati riconfermati. Uno di questi, vera spina nel fianco di quella amministrazione, è l’avvocato Gaetano Pernice, che per una manciata di voti è rimasto fuori. Nel frattempo, il politico in questione è stato nominato dai vertici provinciali Commissario locale di Forza Italia. Il partito azzurro ha ottenuto alle politiche di marzo un’ottima affermazione elettorale, il cui merito, almeno in parte, va ascritto proprio a Pernice. Noi lo abbiamo intervistato con una chiacchierata a 360 gradi
Avvocato, il suo giudizio o parere sull’attività fin qui svolta dall’amministrazione Barone.
“Le condizioni generale in cui da diversi anni la nostra nazione si trova ad affrontare criticità estreme e, quindi, a caduta queste criticità si sono riversate sulla regione Sicilia e, quindi sugli Enti locali, non hanno consentito e chissà ancora per quanto tempo non consentiranno alle Amministrazioni locali margini di intervento risolutivi dei problemi che attanagliano il tessuto sociale. Aspettarsi la risoluzione di problemi atavici, è pura demagogia, quindi il mio giudizio nei confronti di un’amministrazione che non ha neanche un anno di vita, non può non essere di attesa e, nello stesso tempo, di speranza. Nessuno ha la bacchetta magica. Suggerirei di attenzionare il decoro urbano, nel senso di rendere vivibile il nostro territorio, per attirare nuovi flussi turistici e far ritornare quelli che sono già arrivati grazie al traino della pubblicità della fiction del “Commissario Montalbano”.
Lei ritiene che quelli che sono stati eletti nella compagine di cui anche lei faceva parte, in questo primo scorcio di legislatura stiano facendo il loro lavoro di pungolo anche sedendo sui banchi dell’opposizione?
A me sembra, osservando dal di fuori, che manchi il dialogo o confronto fra maggioranza e opposizione. Non saprei dire o addossare responsabilità, ma questo è il messaggio che arriva alla gente. Occorrerebbe maggior coinvolgimento fra le parti, non arroccandosi su ruoli ben definiti come maggioranza e opposizione. Specie su tematiche importanti diventa quasi un obbligo sedersi tutti attorno ad un tavolo di concertazione per il bene della comunità, cosa che a mio avviso fino a questo momento non ho riscontrato”.
Dopo le Elezioni Regionali di Novembre, nei vari partiti politici ci sono state delle autentiche rivoluzioni. Nel caso di Forza Italia, abbiamo assistito alla fuoriuscita dell’on. Assenza e all’arrivo dell’On. Orazio Ragusa. Tutto questo ha avuto delle ripercussioni anche sulla situazione politica a Santa Croce. Basti pensare che il sindaco Giovanni Barone, quando è stato eletto, era espressione U.D.C, come il suo mentore On. Ragusa; adesso l’onorevole in questione si trova in Forza Italia, quindi anche Barone, si trova nello stesso gruppo del suo principale competitor, ovvero Lucio Schembari, membro effettivo dell’opposizione. Come è possibile conciliare tutto questo?
“Il susseguirsi di elezioni che hanno tenuto impegnati i leaders provinciali del partito non hanno consentito una discussione attenta della tematica molto seria e delicata. Quindi, prossimamente, un tavolo deve per forza di cose aprirsi al confronto e, tracciare delle linee che tutti quelli che si sentono di appartenere al partito devono osservare, almeno per quanto riguarda la progettualità e la programmazione di attività di interesse collettivo a vantaggio della cittadinanza santacrocese”.
Al termine della nostra intervista, Pernice, lancia una sfida ai Pentastellati, risultati il primo partito a Santa Croce: “Se ci siete fisicamente, e non soltanto sui social o in rete, chiedo un confronto pubblico su come pensate di affrontare le criticità del nostro territorio, in materia di Turismo, Agricoltura, Servizi Sociali, Sicurezza e Decoro Urbano, che non è soltanto piantumare qualche fiore o alberello”.