Consiglio, fila (quasi) tutto liscio. Sicurezza: proposta nuova caserma
Se non fosse per qualche scintilla intercorsa nel finale tra il consigliere d’opposizione Luca Agnello e l’assessore alla Sicurezza, Filippo Frasca, questa seduta del Consiglio comunale andrebbe ricordata come la più conciliante di questa prima fase di legislatura. I lavori sono stati aperti da un question time inserito in extremis all’ordine del giorno, in cui il gruppo d’opposizione Liberi di Scegliere – alla luce del fatto che il sindaco Barone e l’assessore Frasca fossero i primi firmatari di una petizione popolare da sottoporre al Prefetto (sul tema della sicurezza) – ha chiesto “se il documento verrà presentato al Prefetto così com’è insieme alle firme raccolte, incluse quelle non documentate”. Al suo interno, inoltre, c’erano evidenti errori di grammatica e sintassi. Barone ha replicato assumendosi la responsabilità della sua firma: “Questo documento – ha spiegato – rappresenta il grido di dolore della città. Andremo tutti insieme in Prefettura per farci sentire”. Agnello non si è ritenuto soddisfatto, mentre Schembari ha evidenziato come sia anomalo per un sindaco “in quanto commissario di pubblica sicurezza, firmare una raccolta firma da presentare a un Prefetto”. Ma la discussione avrà sviluppi più avanti.
REGOLAMENTO SULLE MISSIONI DEI CONSIGLIERI – Assente la consigliera Giusy Zisa. L’Amministrazione, dopo aver ritirato il punto 3) relativo al progetto di massima per la modifica alle P.E. della lottizzazione fra via Fleming e circonvallazione Pezza, ha portato in aula il nuovo regolamento sul rimborso spese per le missioni dei consiglieri comunali. La capogruppo Antonella Galuppi ha illustrato il testo dettagliatamente: ogni singolo consigliere, ad eccezione di coloro che attualmente ricoprono anche un incarico in giunta, ogni anno avranno a disposizione 1/12 del budget destinato alle missioni. Solo in caso di accertata missione “eccezionale”, che richieda più pernottamenti, sarà possibile attingere a un fondo extra. L’opposizione ha gradito la proposta, che è stata approvata all’unanimità. Con il voto unanime dell’aula (solo Schembari si è assentato durante la prima votazione) è stato approvato un debito fuori bilancio (il secondo è stato rinviato), così come le linee guida in materia di prevenzione della corruzione per il triennio 2018/20, una sorta di presa d’atto del documento presentato dall’Anac.
VIDEOSORVEGLIANZA E BIVACCHI – Al punto 8) si è tornato a discutere di sicurezza, soprattutto in relazione al sistema di videosorveglianza. L’assessore Frasca ha comunicato che 40 delle 41 telecamere che ne fanno parte sono funzionanti: “L’ultima invece non è stato ancora possibile sistemarla per problemi di cablaggio”. E’ emerso, però, che il sistema – definito dal sindaco “molto sofisticato” – è ancora in fase di ottimizzazione e che una ditta privata sta ancora lavorando per risolvere i problemi legati al collegamento al server. Capita, insomma, la videosorveglianza viaggi ancora a corrente alternata. Sulla sicurezza si è poi aperto una sorta di dibattito, autorizzato dal presidente del Consiglio Mandarà, in cui sono emerse le posizioni dell’aula. Mentre la consigliera Gambino ha evidenziato come dall’inizio della legislatura le condizioni del centro storico siano peggiorate, Schembari, adottando una linea propositiva, ha chiesto di insistere su un punto: la creazione di una nuova caserma dei carabinieri, grazie alla quale il fenomeno subirebbe un forte arresto. Il sindaco Barone, sul tema dei bivacchi, ha spiegato con “con le sole ordinanze non si risolvono i problemi. Occorre dialogare con i cittadini extracomunitari per porre fine a questa situazione d’emergenza”. Frasca ha ripercorso l’iter degli ultimi mesi, ricevendo da Agnello l’invito a non fare promesse o dare scadenza “quando poi non si è grado di tener fede agli impegni”. “Sapete – ha concluso l’assessore – che negli anni 2014, 2015 e 2016 non è stato speso un solo euro dalla vecchia amministrazione sulla problematica sicurezza? Ci sono 30mila euro accantonati. E lei, consigliere Agnello, perché all’epoca non vigilava? Sembra che il problema sicurezza sia nato da sei mesi a questa parte, ma sappiamo tutti che non è così”. Da qui un battibecco subito stemperato dal presidente del Consiglio.
INTERROGAZIONE SUI BAGNI PUBBLICI – Chiosa sui bagni pubblici di via Ballistrieri. Il sindaco ha appurato personalmente che versano in uno stato critico, ma che siano comunque agibili per la cittadinanza: “La situazione non è così drammatica come si legge nell’interrogazione. Ma dobbiamo assolutamente migliorarne le condizioni e fare in modo che anche quello femminile, chiuso in attesa di una sistemazione, possa essere riaperto e reso fruibile per la festa di San Giuseppe, quando l’afflusso di turisti lo richiederà”.